MILANO – Quest’anno la giornata regionale dell’impegno contro le mafie del Consiglio regionale è stata dedicata al ricordo dei Sacerdoti vittime di mafia.
“L’impegno e il ricordo devono procedere insieme, non può esistere l’una cosa senza l’altra”, ha detto il Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti, introducendo la giornata che la Commissione Antimafia, presieduta da Monica Forte, ha organizzato quest’anno in streaming. “Il ricordo e l’impegno devono essere più competenti e motivati possibile, per questo la nostra scelta è quella di coinvolgere le scuole” ha detto Borghetti.
Nando Dalla Chiesa (Presidente del Comitato scientifico in materia di Contrasto ai fenomeni della criminalità mafiosa) ha sottolineato il valore civile di quelle scelte dei sacerdoti la cui vicenda fa parte della storia morale, civile e culturale del Paese. “Piu i fatti si allontanano nel tempo – ha osservato Dalla Chiesa- più la memoria non solo non si perde, ma cresce”.
Le testimonianze ed i lavori in video di tre istituti scolastici hanno reso vibrante il senso dell’iniziativa, ricordando figure di sacerdoti che hanno pagato con la vita il loro impegno per la legalità e la coraggiosa traduzione civile del messaggio evangelico. L’Istituto Falcone di Gallarate ha quindi ricordato don Costantino Stella, il Liceo De Andre di Brescia ha lavorato su don Peppe Diana, assassinato addirittura in Chiesa nel ‘94, mentre il Liceo Galilei su don Stefano Caronia.
Coraggio, scelta, consapevolezza di “chi sono, da che parte devo stare e perché”: questo, nelle parole di Monica Forte, il segno dell’azione di questi sacerdoti che hanno “disturbato” le mafie, interferendo con le loro modalità e con il loro controllo che oggi è “anche politico, economico e finanziario”. “Bisogna far nascere una pastorale sociale, formata da una rete di istituzioni, che radichino nella società valori incompatibili con la mentalità mafiosa”, ha suggerito Forte.
A conclusione della mattinata, una “tavola rotonda “, moderata da Lucia Capuzzi di Avvenire, con Don Virgilio Colmegna, don Massimo Mapelli e don Giacomo Panizza, esempi di lotta evangelica per la giustizia sociale e la legalità. I Sacerdoti hanno dialogato sul ruolo della criminalità organizzata, in particolare nella situazione di povertà crescente dovuta alla pandemia ed hanno condiviso – anche regalando suggestioni e ricordi personali agli oltre mille ragazzi collegati e al pubblico in ascolto – la loro esperienza sul campo di quelle che sono le connivenze e le strutture culturali che rendono possibile il radicamento mafioso.
Alla giornata hanno partecipato, per la Giunta, Fabrizio Sala (Assessore all’Istruzione), Riccardo De Corato (Assessore alla Sicurezza) e Melania De Nichilo Rizzoli (Assessore alla Formazione) e, per l’Ufficio Scolastico Regionale, Simona Chinelli. L’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, ha inviato un messaggio di apprezzamento che è stato letto durante l’evento.
L’appuntamento nazionale per il ricordo delle vittime di mafia è per domenica 21 marzo, il primo giorno di primavera, simbolo di quella speranza e rinascita, che – insieme al valore della vita – sono state spesso evocate nel corso dell’incontro di oggi.