CANTU’ – Andrà in carcere l’uomo, italiano, di 57 anni residente a Mozzate che aveva sequestrato l’ex moglie in un raptus di gelosia, cercando poi di togliersi la vita. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Tribunale di Como ed eseguita dai Carabinieri di Mozzate (Compagnia di Cantù). L’uomo dovrà rispondere dei reati di tentato omicidio, sequestro di persona e incendio.
L’inseguimento, la martellata in testa e il sequestro
Tutto è accaduto a Mozzate lo scorso 18 ottobre: l’uomo (G.G. le iniziali) aveva inseguito l’ex moglie che si stava recando al lavoro. Una volta raggiunta, in via ai Ronchi, dopo averla bloccata con forza l’aveva colpita alla testa con un martello, chiudendola poi nel bagagliaio della macchina.
Gelosia
Giunto presso la propria abitazione G.G. ha minacciato la donna con un coltello a serramanico, obbligandola a salire in casa dove, dopo averla legata ad una sedia, è stata costretta, sempre sotto minaccia, a sbloccare il telefono per farlo visionare all’ex marito che voleva verificare la presenza di un altro uomo nella vita della donna.
Il tentato suicidio
Non avendo trovato nulla G.G. aveva liberato l’ex moglie, dando fuoco al proprio veicolo parcheggiato all’interno del box, procurandosi ustioni agli arti inferiori e tentando infine di suicidarsi colpendosi con diverse coltellate al petto.
Le indagini
Sul caso hanno indagato i Carabinieri di Mozzate che dopo aver ascoltato testimoni e visionato i referti medici hanno delineato un quadro probatorio nitido e condiviso dall’Autorità Giudiziaria che ha emesso l’ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti di G.G. L’uomo si trova ricoverato in ospedale, in attesa di essere associato presso la casa circondariale di Varese a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.