Imbersago, il ricordo di Franco Perego: “Un artista della realtà”

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Il ricordo di Franco Perego nelle parole di chi l’ha conosciuto e stimato

“Forse era un “dreamer”, ma dotato di quella compostezza che faceva di lui un uomo, un artista, capace di costruire senza fretta e realisticamente sogni e fantasie”

 

IMBERSAGO – Un ricordo, vibrante e commosso di un amico strappato troppo presto alla vita. E’ quanto ha scritto Alberto Battaglia in memoria di Franco Perego, morto ieri, lasciando nel dolore e nella commozione la comunità di Imbersago, dove era conosciuto e stimato come artista a tutto tondo.

Di seguito la lettera

Ieri è scomparso Franco Perego, 68 anni, da circa un anno afflitto da una malattia che lo ha portato a spegnersi troppo presto quando ancora aveva idee e fantasie da realizzare.
Era un artista nel campo delle illustrazioni, dei disegni, dell’aerografia lavorando su superfici sempre diverse: ha dipinto automobili, moto, trattori, perfino palloni da calcio, vincendo premi molto spesso, ma soprattutto ha allestito a Lecco Villa Manzoni con opere di grafica murale, frasi, disegni nei mesi manzoniani a cui ha partecipato.
Un artista a tutto tondo, sensibile, abile, fantasioso; ad Imbersago lo ricordano, lo ha citato il Sindaco al primo consiglio comunale giovedì, come una persona attenta ai giovani che ha saputo farli lavorare per i murales che hanno abbellito la Stanza della Musica del paese e per essere stato l’ideatore e il coordinatore del Palio dei Colori, la sua ultima creazione molto partecipata e dedicata ai ragazzi.
Per anni Presidente dell’Arci Libertà di Imbersago da cui aveva dato le dimissioni poco tempo fa per ragioni di salute, ha sempre stimolato proposte, coinvolgendo anche i giovani del Consiglio comunale, cercando soluzioni perché il paese diventasse più colorato, più vivo, più attraente.
Gli amici lo ricordano fin dal primo mattino al bar di Piero a bere un caffè, dove le chiacchiere erano solo il pretesto per iniziare la giornata in allegria fantasticando e sognando nuovi lavori sperando nella loro realizzazione; forse era un “dreamer”, ma dotato di quella compostezza che faceva di lui un uomo, un artista, capace di costruire senza fretta e realisticamente sogni e fantasie, a volte da lui stesso definite utopiche, ma non per questo demordeva e con pazienza e perseveranza cercava altre strade per l’obiettivo che si era posto.
Dove sia oggi non ha importanza perché qualcosa di lui resterà tra le strade del paese, nei luoghi che frequentava e nel cuore di tutti i suoi amici che a lui dovranno sempre quella gioia di vivere e fare che lo faceva essere ” un artista per la realtà”.
Ciao Franco che il viaggio ti sia comodo e il luogo dove andrai gioioso e colorato come i tuoi sogni.

Alberto Battaglia