Perché non pensare ad una metropolitana leggera a Lecco?

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Pierfranco Mastalli

Sul tema della mobilità, l’intervento di Pierfranco Mastalli:

LECCO – “La riproposizione della proposta di una pedemontana leggera imperniata sulla rete ferroviaria facente capo alla stazione di lecco parte da una concezione e da una esperienza già praticata in misura ridotta, senza interventi infrastrutturali pesanti, dalla Provincia di Lecco con presidenza Mario Anghileri, prima con l’assessore Graziano Morganti e durante il mio mandato di Assessore provinciale ai Trasporti: il modello era l’organizzazione ferroviaria di Zugo, qui di seguito sintetizzata.

‘Stadtbahn (ferrovia metropolitana)’. Con l’inaugurazione nel 2004 della ferrovia metropolitana, spostarsi da e a Zugo come pendolare è molto semplice. La linea numero 1 collega Baar, Zugo e Cham con un treno ogni 15 minuti, continuando fino ad Ebikon e Lucerna ogni 30 minuti. La linea 2 collega Baar Lindenpark e Walchwil, passando per Zugo e Oberwil ogni 30 minuti e continuando fino ad Arth-Goldau e Erstfeld ogni ora”.

Qui a Lecco avevamo sentito l’esperto svizzero che stava studiando la soluzione, basata sul  presupposto di rinunciare (tramite referendum) alla costruzione di una autostrada di collegamento con Zugo e di incrementare invece le corse e le fermate sui tratti ferroviari in entrata e uscita da Zugo.

Lecco, a parte il referendum e l’autonomia, è simile  per  la collocazione geografica sul lago e per essere servita da ben  tre linee ferroviarie , di cui una a doppio binario. La soluzione fu quella di aumentare il numero dei treni, aumentarne la frequenza, aumentare le fermate ( non con stazioni ma con semplici pensiline) e puntare a mettere in esercizio i famosi tram-treni già in produzione, che garantivano la flessibilità nelle partenze e negli arrivi.

Si cominciò aumentando le corse di treni sulla Lecco-Merate e sulla Lecco- Oggiono, i cui costi erano sostenuti da Provincia, da Comuni del capoluogo e del circondario, con un contributo Regionale. Per 7/8 anni l’esperimento funzionò insieme al biglietto unico per chi usava i bus con interscambio alle stazioni, però ci voleva un salto di qualità che non si verificò in quanto la gestione amministrativa degli Enti locali interessati era passata a chi non ci credeva, con conseguente venire meno dei contributi della Regione.

Nel PRG del Comune di Lecco furono previste fermate nel territorio lungo la linea ferroviaria in corrispondenza dei centri attrattori e anche questo “ricordo” stava per essere cancellato nel PGT del Comune governato dal Centro Sinistra. Legambiente aveva presentato il 21 marzo 2014 osservazione al PGT contando anche sul Vice-Sindaco che aveva dichiarato pubblicamente che nelle città dove governano le persone capaci sono in funzione le metropolitane leggere.

 In realtà la soluzione prospettata  potrebbe essere ripresa oggi sui percorsi convergenti su Lecco da Oggiono, da Mandello, da Como e da Calolziocorte e viceversa con evidenti effetti positivi sugli attuali intasamenti in entrata e uscita delle auto nel Comune capoluogo e con una prospettiva di sviluppo turistico imperniato su collegamenti con Como e le ferrovie svizzere.

Solo con questa soluzione si potrebbe rendere meno pesante la circolazione automobilistica in Città favorendo la transizione ecologica oggi , con diminuzione di inquinamento atmosferico a vantaggio della qualità della vita favorita dalla mobilità pedonabile e ciclabile, coordinata e organizzata anche con quella lacuale.

Senza questo proposto intervento strutturale ferroviario in coerenza con le politiche indicate dal nuovo testo della Costituzione ogni intervento rappresenterebbe un palliativo al problema della mobilità che mai potrà essere definita sostenibile”.

Pierfranco Mastalli
Ex assessore provinciale ai Trasporti e al Territorio
ex Presidente di Legambiente Lecco