Il loro lavoro solitamente non fa notizia, non finisce sulle prime pagine dei giornali, non fa schizzare le vendite in edicola. Eppure l’attività che svolgono costantemente è doppiamente preziosa, innanzitutto perchè è opera di puro volontariato e in secondo luogo perchè si tratta di un’attività di prevenzione importantissima per la tutela del nostro territorio che merita di essere raccontata e pubblicizzata. Stiamo parlando dell’attività svolta dalla Squadra Antincedio Boschivo Monte Medale, che trova sede nella baita degli Alpini di Rancio-Laorca posta proprio ai piedi dell’omonimo monte e del vicino San Martino.
Il sodalizio, sorto circa 25 anni fa, è frutto dell’operosità e della voglia di un gruppo di volontari che si sono voluti impegnare nel dedicare buona parte del loro tempo libero alla salvaguardia e alla tutela del proprio territorio. In tempi più recenti la squadra è stata “ufficializzata” e ora è sotto la direzione della Comunità Montana del Lario Orientale e della Valle San Martino.
A guidare il gruppo da un anno e mezzo è il rancese Mario Fusi, caposquadra, ma non chiamatelo così: “Il mio ruolo è solo di collegamento e di tramite con la Comunità Montana e basta. Non amo i gradi gerarchici perchè qui lavorano tutti allo stesso modo e con lo stesso impegno, quindi non ci sono né capi né subalterni, siamo tutti uguali e soprattutto un bel gruppo di amici”.
Chiaro, schietto e più votato al lavoro pratico che non alle chiacchiere, a Fusi piace ricordare che proprio attenendosi a questa filosofia di uguaglianza, “abbiamo deciso di ringiovanire la squadra che oggi risulta essere probabilmente quella con la media d’età più bassa (45 anni, ndr) di tutta la provincia”.
La prima domanda che nasce spontanea, forse tanto semplice quanto banale è: “Ma cosa fa la squadra Anticendio quando non ci sono incendi?”. Fusi ride, e poi spiega: “Dal 2008 stiamo portando avanti un lungo progetto di prevenzione che consiste nel ripristino della pista tagliafuoco che collega il rione di Laorca – a partire da Via Paolo VI – a Viale Turati. E’ il famoso vallo paramassi, che, oltre alla funzione di proteggere gli abitati di Laorca, Malavedo, Rancio, Seminario e Viale Turati da eventuali movimenti franosi, ha anche quella di essere una pista tagliafuoco. E’ lunga circa 6 chilometri e mezzo e in questi anni l’abbiamo risistemata e ripulita da sterpi e rovi anche per permettere, nel qual caso fosse necessario, il passaggio di mezzi di soccorso. Inoltre viene utilizzata da molte persone come passeggiata, scopo secondario, ma è pur sempre un valore aggiunto”.
Dal 2008 a oggi grazie al lavoro dei volontari dell’Anticendio, la bonifica ha raggiunto il 70% della pista: “Abbiamo sistemato il tratto che da Laorca arriva fino a Rancio Alto, ora va ripassato e poi proseguiremo fino a Viale Turati – spiega Fusi – Alcuni lavori sono stati fatti insieme alla Comunità Montana, mentre con il Comune di Lecco abbiamo iniziato una collaborazione che ci auguriamo prosegua e possa diventare proficua. Tra gli interventi che abbiamo effettuato ci sono anche il ripristino degli scarichi dell’acqua e del fondo stradale che per l’80% è a posto e il rimanente 20% dovrebbe sistemarlo il Comune di Lecco come promesso”.
Il buon cuore della squadra Anticendio Monte Medale non si esaurisce qui, infatti dal taglio degli arbusti e dei rovi, vengono ricavate delle fascine che vengono regalate alla Fips (Federazione Italiana Pesca Sportiva) per realizzare le legnaie, indispensabili per il ripopolamento della fauna ittica del nostro lago.
E mentre i lavori di prevenzione che vengono realizzati solitamente la domenica e durante la settimana nei momenti di tempo libero vedono coinvolti tutti i 25 componenti della squadra, durante gli interventi per lo spegnimento degli incendi, le mansioni di lavoro si dividono. “Non si può fare diversamente – spiega Fusi – perchè per poter operare direttamente sul fuoco bisogna aver partecipato a un apposito corso di preparazione teorico-pratica che organizza la Comunità Montana. Per quanto riguarda la nostra squadra sono 15 le persone abilitate, le rimanenti danno man forte svolgendo tutte quelle mansioni che non prevedono il contatto diretto con il fronte dell’incendio”.
Far parte della squadra Antincendio non è un impegno da tutti, infatti, a chi si avvicina con l’intento di farne parte viene proposto un anno di prova e solo successivamente si entra a far parte a tutti gli effetti del team. “Dobbiamo verificare se una persona ci crede fino in fondo oppure si avvicina alla nostra realtà solo per curiosità. E poi c’è anche un risvolto meramente economico, in quanto per vestire un uomo da capo a piedi con divisa e attrezzatura servono parecchi soldi, quindi andiamo per gradi”.
Poi Fusi conclude con tre ringraziamenti: “Il primo va a tutti i componenti della squadra, ai loro famigliari che ci supportano e ai simpatizzanti; il secondo ringraziamento agli sponsor che ci sostengono e senza i quali faremmo molta fatica; infine, ma non da ultimo, un grazie a Piero Orlandi ex caposquadra che ha rassegnato le dimissioni per raggiunti limiti di età, per tutto quello che ha fatto e per il suo prezioso contributo”.
A oggi, fanno parte della Squadra Anticendio Boschivo Monte Medale: Alberto Airoldi, Aondio Luigi, Ettore Alippi, Marco Bonanomi, Andrea Castelnuovo, Fabrizio Castelnovo, Simone Castelnovo, Giulio Conti, Antonio Frigerio, Giuseppe Fusi, Mario Fusi (caposqaudra), Antonio Galli, Ercole Orlandi, Stefano Marocchini, Attilio Poloni, Celeste Secomandi, Roberto Valsecchi, Alessandro Golinelli, Davide Montini, Nicola Milani, Sergio Panzeri, Massimiliano Scola, Matteo Locatelli, Luigi Fumagalli e Adriano Arrigoni, il più anziano del gruppo, classe 1938.