LECCO – Rubava agli operai per dare a sé stesso: un “Robin Hood” ben poco altruista il capo contabile (M.M.) della Cassa Edile delle Province di Como e Lecco, che nel tempo si era messo da parte la somma di oltre 242 mila euro destinata agli assistiti dell’ente ed abilmente dirottata sul proprio conto corrente.
Una truffa alla quale ha messo un’inchiesta della Guardia di Finanza di Como, coordinata da Massimo Astori, con accertamenti finanziari che hanno smascherato il funzionario.
La Cassa Edile garantisce agli operai dello specifico settore la continuità dei trattamenti contrattuali, erogando ai lavoratori una parte importante del trattamento retributivo come il pagamento delle ferie e delle gratifiche natalizie, e fornisce ai suoi assistiti anche prestazioni sanitarie e nel campo della formazione.
Nel mezzo si inseriva l’attività dello sleale contabile: grazie alla sua posizione, l’uomo inseriva nel sistema informatico della Cassa una richiesta di emissione del pagamento degli importi dovuti agli ignari operai ormai irreperibili, lasciando così intendere che gli stessi, presa contezza delle spettanze a loro favore, avessero reclamato la corresponsione di quanto loro dovuto.
Il ragioniere inviava quindi una lettera di preavviso, con la quale l’Ente comunicava al lavoratore l’imminente invio delle somme dovutegli; peccato che quelle lettere, però, gli operai non l’hanno mai ricevute visto che lo stesso le tratteneva per distruggerle poco dopo.
Dopo il via libera al pagamento da parte degli ignari presidente e vice presidente dell’ente, il contabile manometteva il file di dettaglio da inviare all’istituto di credito, sostituendo il proprio nome a quello dei lavoratori irreperibili e gli estremi di conti correnti a lui riconducibili.
I finanzieri comaschi, scoperto il brutto andazzo e individuato il responsabile, hanno eseguito il sequestro preventivo di euro 238.382,84 consentendone il reintegro nella disponibilità dei lavoratori iscritti alla Cassa Edile.