Dopo l’intervento dei soccorsi, lo sfogo del proprietario della storica discoteca di Lecco
“Ho investito tanto in sicurezza e chiesto aiuto invano alle istituzioni”
LECCO – “Se va avanti così, dopo aver assunto venti persone per la sicurezza e chiesto aiuto invano alle istituzioni, farò come quel locale a Varese che ha minacciato la chiusura definitiva, solo che io lo farò veramente”.
A parlare è Carlo Sormani, titolare dell’Orsa Maggiore di Lecco, la storica discoteca del capoluogo dove nella notte i sanitari sono dovuti intervenire insieme ai carabinieri per un 18enne, originario dell’est Europa e residente nel lecchese, ritrovato esanime nel parcheggio del locale dopo una presunta colluttazione (vedi articolo).
Non è la prima volta che soccorsi e forze dell’ordine devono raggiungere la località Pradello in seguito ad episodi di violenza tra i ragazzi.
“Sono stufo di avere a che fare con gentaglia che da colpevoli maleducati, arroganti e prepotenti passano per povere vittime” dice Sormani, spiegando sul caso specifico che il gruppo di giovani in questione sarebbe stato allontanato dal locale con l’intervento degli addetti alla sicurezza perché avrebbe creato problemi dentro e fuori la discoteca.
Su quanto accaduto sono ora in corso gli accertamenti dei Carabinieri. “Sono disgustato da questa gioventù inutile” si sfoga il titolare dell’Orsa che in questi lunghi anni di attività ha sicuramente conosciuto tante generazioni e che, ora, è sbigottito di fronte agli atteggiamenti violenti di alcuni soggetti.
“Lo scriva pure – ci dice – che Lecco rischia di non avere più una discoteca. Avrà un bel lido e un bel ristorante e i giovani potranno tornare a fare casini in piazza o sul viale, come succedeva con l’Orsa chiusa durante la pandemia”.