Presente anche il presidente regionale Bianchi: “Lecco realtà virtuosa”
‘Freno’ alla raccolta di sangue intero, il dott Gerosa del Centro Trasfusionale di Lecco: “500 unità in scadenza a rischio di essere gettate”
LECCO – Dopo gli anni della pandemia l’assemblea Provinciale dell’Avis di Lecco è tornata a svolgersi in presenza. All’appuntamento di sabato pomeriggio presso la Casa dell’Economia non ha voluto mancare il presidente regionale di Avis, Oscar Bianchi, che ha affiancato il presidente provinciale Bruno Manzini nella tradizionale riunione, aperta dalla sfilata dei labari delle varie sezioni comunali: “La vera ricchezza della nostra associazione sono i territori e i loro volontari” ha commentato Manzini.
I dati dell’Avis Provinciale, diffusi i giorni scorsi e ricordati in assemblea, parlano di una realtà virtuosa e di un’attività intensa, in costante (seppur lieve) crescita. In Provincia di Lecco, dove i donatori Avis sono oltre 15 mila (dati al 31/12/2022), si raccoglie circa il doppio del sangue rispetto alla media regionale e a quella nazionale. “Nell’anno 2021 ogni mille abitanti abbiamo avuto circa 85 donatori, la media regionale era di 47 e quella nazionale di 33. Il trend delle donazioni di sangue intero è in crescita dal 1995 ad oggi, nel 2022 sono state 26.075 contro le 25.858 del 2021″.
Insomma, Lecco “fa scuola” in Lombardia. Del totale di sangue raccolto, quello che rimane in Provincia a servizio dei presidi ospedalieri di Lecco e Merate è poco meno della metà mentre il resto serve altri territori.
Il virtuosismo della nostra Provincia è venuto però a confrontarsi, negli ultimi tempi, con lo “spettro” degli sprechi che ha portato alla necessità di mettere un freno delle donazioni. “La premessa è che siamo fortunati – il commento del direttore del Centro Trasfusionale di Asst Lecco dott. Alessandro Gerosa – Lecco è un centro di riferimento per la rete trasfusionale lombarda, ci siamo impegnati a raccogliere il massimo delle donazioni e dal 2018 a oggi la media è di circa + 2 mila donazioni l’anno, eccetto il 2020 per i motivi legati alla pandemia”.
Delle oltre 26 mila unità di sangue intero raccolte lo scorso anno tramite donazioni, a Lecco e Merate ne sono state utilizzate circa 12 mila. Il resto è stato dato in compensazione ma oggi nel dipartimento di Lecco 500 unità di sangue rischiano di andare gettate perché in scadenza. In tutta la Lombardia questo numero arriva a tremila. Il nostro compito, allora, è quello di non sprecare le donazioni, per questo motivo ci è stato chiesto di ‘frenare’. I tempi sono cambiati, anche la medicina è evoluta, si ricorre meno alla medicina trasfusionale che resta tuttavia un cardine e come tale va governata per evitare sprechi. Il successo – ha concluso il dottor Gerosa – non è avere più donazioni possibili ma avere tutte le donazioni che servono fatte nel miglior modo possibile. La realtà dei donatori di sangue in Provincia di Lecco è virtuosa ma la cultura della donazione va perseguita e diffusa, soprattutto tra i giovani”.
A inizio assemblea ha portato un saluto anche l’assessore al Welfare del Comune di Lecco Emanuele Manzoni: “Quello che Avis svolge all’interno delle nostre comunità è un grande ruolo – ha esordito – i dati che ho letto nella vostra relazione sono impressionanti per numero di volontari, donatori e presenza sui territori. Il numero che più mi ha colpito è quello relativo all’età dei volontari, 1/3 di loro ha meno di 35 anni di età. La capacità di coinvolgere i giovani è la cosa più preziosa che possiamo fare e lo dico fuori da ogni retorica: tanti giovani hanno bisogno di questo, sentirsi parte di una comunità. Anche grazie ad Avis viene quindi costruito un futuro per un territorio sempre più solidale”.
Il presidente regionale Oscar Bianchi nel suo intervento ha ricordato tre concetti ‘cardine’ dell’Avis: gratuità, unitarietà associativa e sostenibilità. “Come ha ben detto il Dottor Gerosa, che ringrazio, avere un donatore in più è più importante di fare una donazione in più, perché questo ci consente di rispondere sempre ad eventuali necessità. Regolamentare le donazioni è indispensabile per evitare scarti e deve essere una priorità. Lecco è una realtà molto ricca e mi complimento con il presidente Manzini, con il consiglio direttivo e con tutti voi, donatori, ex donatori, volontari, che giorno per giorno avete costruito e fortificato questa realtà”.
“Se sul sangue intero non abbiamo problemi – ha continuato Bianchi – non siamo autosufficienti per quanto riguarda le donazioni di plasma, a livello nazionale non arriviamo al 75%. Si potrebbe chiedere ai donatori di donare plasma, invece che sangue: il plasma può essere congelato, contrariamente al sangue che ha una scadenza”.
Rimarcato quindi il concetto di gratuità: “Si era proposto durante il periodo pandemico di parlare di rimborso ma questo va contro la natura dei Avis: in Italia la donazione del sangue è gratuita, è un modello unico. Rimborso avrebbe dato l’idea di mercificazione, cosa che non è e che non vogliamo, come Avis Lombardia ci eravamo ben espressi a riguardo”.
Bianchi ha ricordato i contributi stanziati da Regione a riconoscimento dell’impegno dell’associazione durante la pandemia, 1,6 milioni di euro ripartiti tra tutte le 12 province lombarde, e due importanti appuntamenti, il format ‘Avisini che spettacolo!’ e il 22 aprile l’incontro “Avis per quale futuro?” rivolto ai giovani: “Sarà un’occasione per riflettere su come evolvere la nostra associazione, spero che anche da Lecco partecipino in molti”.