L’iniziativa nella hall del Manzoni, i lavori realizzati dagli studenti del corso di laurea in Infermieristica
“La nostra professione deve essere rivalutata”
LECCO – Una mostra per celebrare la Giornata Internazionale dell’Infermiere che ricorre il 12 maggio: l’esposizione, realizzata dagli studenti del secondo e terzo anno del corso di laurea in Infermieristica, è stata allestita nella hall dell’Ospedale Manzoni di Lecco.
E’ la prima volta che l’Asst di Lecco celebra la ricorrenza con un’iniziativa propria, come sottolineato dal responsabile del Dipartimento Aziendale delle Professioni sanitarie e socio sanitarie dott. Giorgio Beretta: “Lo slogan scelto per questa edizione della Giornata Internazionale dell’Infermiere è ‘Nutriamo la Salute’. Vogliamo ribadire che servono professionisti come gli infermieri, una risorsa che oggi si fa fatica a ‘reperire’, anche a Lecco”. Una sofferenza che, come anticipato, mette a rischio il numero dei posti letto a disposizione e anche le ferie estive degli stessi professionisti: “Per erogare cure di qualità il rapporto ideale infermiere-pazienti sarebbe 1 a 6, oggi siamo 1 a 12/13 per le degenze tradizionali. La realtà che dobbiamo affrontare è che oggi in Italia gli infermieri preferiscono andare a lavorare all’estero, sia per un riconoscimento economico che professionistico di carriera. Per reclutare risorse stiamo bandendo concorsi ‘a nastro’ – ha continuato Beretta – proprio il 17 maggio se ne terrà uno per 60 posti e subito dopo ne aprirà un altro per il tempo determinato. L’intento di questa giornata è di ribadire l’importanza della figura professionale dell’infermiere, non ancillare al medico o agli altri sanitari”.
Un concetto ribadito anche da due infermiere, Maddalena Castelnuovo e Chiara Airoldi, che lavorano al Manzoni rispettivamente da 5 e 10 anni: “Il prendersi cura della persona e del paziente mi ha spinto ad intraprendere questa professione – racconta Maddalena, infermiera in Pediatria – non ci occupiamo solo della salute del paziente ma anche di educazione, prevenzione e riabilitazione. Credo che il futuro della nostra professione sarà l’infermiere di famiglia, una necessità nata durante la pandemia che ha messo in evidenza l’importanza della presa in carico a livello di comunità. Il 12 maggio ridiamo voce alla nostra professione, per riconoscerne il ruolo fondamentale: un valore che vogliamo ribadire soprattutto ai giovani, ancora legati ad una visione dell’infermiere come ausiliario del medico”.
Chiara lavora in Ospedale da 10 anni nel blocco operatorio: “Nella pratica di tutti i giorni l’infermiere si prende cura della persona assistita, personalizzando la cura che riguarda il livello fisico, emotivo, sociale ma anche lavorativo. Credo che nel nostro lavoro sia fondamentale la relazione tra infermiere e paziente, che io definisco un’alleanza terapeutica per fare il meglio. Per il futuro, mi piacerebbe che la nostra professione venisse più valorizzata sia a livello ospedaliero che sul territorio”.
Nel dettaglio della mostra è entrata invece Lucia Rosa Olivadoti, ostetrica e referente contro la violenza sulle donne del Manzoni, coordinatrice del progetto: “I lavori esposti sono stati realizzati con la tecnica della poesia visiva che utilizza volutamente un linguaggio ingenuo che unisce la parola all’immagine. A realizzarli gli studenti del corso di laurea in Infermieristica dopo una specifica formazione teorica sull’identificazione sicura del paziente dal quale sono nati 50 e più lavori che abbiamo suddiviso in quattro aree: contribuire a sviluppare una cultura della sicurezza, lavorare in team per la sicurezza del paziente, comunicare in modo efficace per la sicurezza del paziente e infine riconoscere i rischi, rispondere e comunicare gli eventi avversi” ha spiegato “siamo convinti che se le persone che si approcciano a questa professione acquisiscono le competenze per lavorare in un’ottica di buone pratiche possono trasmetterle agli infermieri che lavorano quotidianamente nei reparti” ha concluso.