Siccità. Dopo le ultime piogge, è ancora emergenza?

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L'emblematica foto scattata nel luglio dello scorso anno al Ponte Vecchio, in piena emergenza siccità

Migliora la situazione idrica nel lecchese, ma l’allerta è ancora alta

“Serve cautela, saremo in deficit fino all’autunno. Pioggia non significa fine della siccità”

LECCO – Migliorato, ma non rientrato, l’allarme siccità sul territorio lecchese. Da qualche settimana le piogge si stanno riversando su tutta la provincia: senz’altro un segnale positivo considerato che già in pieno inverno la parola siccità aveva iniziato a circolare fuori stagione, tanto da indurre Lario Reti Holding a prepararsi all’estate con quattro mesi d’anticipo, ma che non deve spingere ad abbassare la guardia.

“Sicuramente le precipitazioni degli ultimi tempi sono servite – spiega il gestore – ma non basteranno a risolvere l’arsura. Rispetto allo scorso anno nello stesso periodo un passo avanti c’è stato, ma la siccità ha origini lontane: mancano all’appello un anno e mezzo di piogge come si deve, irrecuperabili in soli due mesi. Per com’è ora la situazione, siamo in deficit di acqua fino all’autunno“.

I problemi sono iniziati a novembre 2021: da quel momento i rovesci sono risultati abbondantemente sotto la media, i terreni sono diventati aridi e l’acqua ha faticato sempre più a raggiungere la falda. “Ci vuole tempo prima che riesca a penetrare nel terreno – prosegue Lario Reti – è un fenomeno lento e circoscritto, legato anche alla conformazione geologica del luogo. L’acqua davvero necessaria è quella in falda, il problema è che causa cementificazioni e piogge intense, ma brevi e sporadiche, scorre via e in parte si asciuga, non facendo arrivare il 100% delle precipitazioni nello strato sotterraneo. Inoltre la pioggia su un terreno arido è più difficile che entri in profondità, e di conseguenza riempia le falde”.

A pesare anche l’assenza di neve, che continua a perdurare, in grado di riempiere gli strati sotterranei via sorgenti e di infiltrarsi lentamente nel terreno, sia nelle zone circostanti che a valle. “In estate la mancanza di neve potrà farsi sentire: in montagna ce n’è poca, e le piogge dell’ultimo periodo difficile che in altura si tramutino in nevischio – precisa il gestore – anche se hanno contribuito senza dubbio a diminuire la domanda d’acqua per bagnare giardini e in ambito agricolo“.

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Ancora una foto della scorsa estate

L’offerta di acqua però non è determinata solo dalla quantità di pioggia, ma anche da aspetti strutturali, a cui Lario Reti sta dando grande importanza, portando avanti progetti di interconnessioni comunali e di ricerca perdite nelle reti idriche per migliorare l’approvvigionamento, i primi in via di conclusione, gli altri più lunghi da attuare. “Ci vogliono tre anni – chiosano da Lario Reti – per sistemare le perdite di una rete comunale: uno per studiare, prendere dati e misure, capire dove si trova il deficit; un anno di lavori veri e propri; e un altro per rileggere i risultati e controllare che l’infrastruttura sia stata sistemata a dovere”.

Un ultimo messaggio del gestore ai cittadini: “Cautela, non sprechiamo acqua, pioggia non significa che la siccità sia risolta“.