Un anno dopo Vale e Maxi: il silenzio che la montagna ha lasciato

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Valentino Alquà e Massimo Ratti valanga

Il 19 maggio 2024 la valanga sul Pigne D’Arolla spezzò le vite dei due amici lecchesi

LECCO – È passato un anno esatto da quel 19 maggio che il Lecchese non potrà dimenticare. Un anno da quando Valentino “Vale” Alquà e Massimo “Maxi” Ratti hanno perso la vita, travolti da una valanga sulle Alpi Svizzere, mentre si trovavano sul costone nord della Pigne D’Arolla. Stavano facendo ciò che amavano, immersi nella montagna, in un’uscita di scialpinismo che non lasciava presagire nulla di tragico. Invece, la montagna – che entrambi rispettavano profondamente – li ha sorpresi nel modo più crudele.

A distanza di dodici mesi, il dolore resta vivo. Non serve aggiungere troppe parole, né cedere alla retorica. Basta il silenzio che si è fatto spazio quel giorno, e che ancora oggi si percepisce tra chi li ha conosciuti, per capire quanto grande sia stata la perdita.

Valentino Alquà, 49 anni, lavorava al fianco del Soccorso Alpino come amministrativo, ma era molto più di questo. Era parte della comunità della montagna, sempre presente, sempre disponibile. Massimo “Maxi” Ratti, 36 anni, era membro del gruppo Asen Park, uno di quei volti familiari per chi frequenta falesie e vette, capace di trasmettere passione e rispetto per l’ambiente alpino.

Entrambi avevano scelto la montagna come compagna di vita. In quella scelta c’erano fatica, libertà, condivisione. E oggi, nel loro ricordo, rimangono quei valori. Rimane anche una lezione dura ma onesta: la montagna dà tanto, ma chiede altrettanto. Lo sapevano bene Valentino e Massimo. E proprio per questo, chi li ha conosciuti continua a portarli con sé, in ogni uscita, in ogni salita.

A un anno di distanza, il pensiero va alle loro famiglie, agli amici, ai colleghi del Soccorso Alpino e agli alpinisti che con loro hanno condiviso corde, passi e silenzi. Non servono monumenti o frasi altisonanti. Bastano una cima raggiunta col cuore colmo di ricordi, o una neve calpestata con rispetto.

Ed è proprio sulla neve che gli amici di sempre hanno voluto ricordare Maxi e Vale: questa mattina una decina di loro, membri del gruppo ‘Asen’, di cui Maxi faceva parte, sono saliti al Passo dello Spluga per raggiungere, sci ai piedi, la zona del Piz Tambó. Dopo la salita, circondati dalla bellezza, un brindisi, nella certezza che è proprio lì, dove il cielo ‘tocca’ la roccia, che Vale e Maxi continueranno a vivere.