Lettera. “Montagne lombarde, in 50 anni poche volte così pericolose”

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LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:

“Gentile redazione di Lecconotizie. Vi disturbo per ribadire e condividere in pieno l’appello lanciato dal soccorso alpino lecchese. In questi giorni, stiamo assistendo ad un assurdo stillicidio di incidenti, anche gravi, sulle nostre amate montagne.
Ritengo che la condizione del manto nevoso in quota e non solo, sia estremamente pericolosa. In 50 anni di escursioni sulle montagne lombarde, ben poche volte ho potuto constatare di persona , la pericolosità dei pendii ghiacciati, come in questi giorni.
Non è solo questione di essere attrezzati adeguatamente, è chiaro che piccozza e ramponi, ( non ramponcini ) sono d’obbligo, anche perché senza sarebbe impossibile proseguire. La neve in questi giorni si è indurita come il cemento e basta una minima scivolata o inciampata nei ramponi per trasformare una semplice escursione in una tragedia.
Nel tardo pomeriggio di ieri (domenica, ndr)risalivo il placido Coltignone e vi assicuro che anche lì, lungo il facile sentiero, era difficile rimanere in piedi senza scivolare.
Quello che più mi ha stupito è che alle 18, nel buio totale, c’erano persone con le frontali che scendevano dalla Grignetta, dal Resegone e dal Due Mani. Non voglio fare il moralista, perché anch’io, durante la vita ne ho combinate di tutti i colori.
Per questo, cari amici alpinisti, vi prego!!! lasciate perdere le nostre montagne almeno fin quando non ricomincerà a nevicare. Ci sono tanti bei percorsi a bassa quota che possono dare altrettante soddisfazioni. Ieri sera sul Coltignone mi sono divertito moltissimo. Ho assistito ad un tramonto spettacolare ed ho fatto delle belle foto, ma quello che ritengo più importante, è non aver messo a repentaglio la vita di chi avrebbe dovuto venire a recuperarmi in caso di un eventuale incidente. Cordiali saluti”.

Mauro Lanfranchi