Imbersago, l’artista Giuseppe Laini dona un drago in ferro al Comune

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Il sindaco Fabio Vergani stringe la mano a Giuseppe Laini. Dietro il consigliere Marta Massironi e a destra padre Livio Valenti

La cerimonia si è tenuta venerdì scorsa in sala consiliare: il drago è stato posizionato all’ingresso del Municipio

L’artista, modellatore del ferro, ha donato una sua opera anche ai frati del Santuario di San Girolamo a Somasca

IMBERSAGO – Mille ore di lavoro, sessanta chili di ferro. Numeri che trasmettono bene l’idea dell’impegno profuso dall’artista Giuseppe Laini per realizzare il grande drago esposto dalla sera di venerdì scorso all’ingresso del Municipio.

Imbersaghese doc, sapiente modellatore del ferro grazie a una confidenza con questo metallo acquisita fin da piccolo, quando andava a curiosare nella bottega del nonno artigiano, Laini ha deciso di donare una delle sue più recenti opere d’arte al Comune.

L’opera, intitolata “L’immortale” donata da Giuseppe Laini al Comune di Imbersago e posizionata all’ingresso del Municipio

Venerdì sera in sala consiliare si è tenuta una breve cerimonia di ufficializzazione della donazione alla comunità.

Presente il sindaco Fabio Vergani che, insieme al consigliere con delega al Premio Morlotti e al patrimonio artistico Marta Massironi, ha ringraziato Laini per lo splendido omaggio al paese. La scultura, interamente in ferro, si intitola “L’immortale” prendendo spunto dalla leggenda che vuole che i draghi siano creature immortali. Coincidenza del destino, fu proprio un drago la prima opera realizzata da un giovanissimo Laini e regalata poi alla zia.

“Giuseppe è una persona generosa, profondamente legata al territorio. E’ dotato di questa sorprendente capacità di lavorare, con maestria ed eleganza, il ferro” ha sottolineato il primo cittadino. Non è un caso se le sue opere, esposte qualche tempo fa al Santuario dei padri di Somasca, a Vercurago, abbiano raccolto il favore anche del vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi.

Un rapporto, quello con la comunità di frati somaschi, cresciuto con il tempo tanto che Laini ha voluto donare al rettore del santuario di San Girolamo, padre Livio Valenti, la sua ultima opera intitolata “Il dolore, la speranza”.