Appuntamento domenica 8 ottobre: “La ferrata è il fiore all’occhiello della nostra sezione”
Er Dito e Topo Gigio: 21 tiri distribuiti sulle due nuove falesie realizzate dal Cai Calolzio
CALOLZIOCORTE – Il Cai di Calolziocorte si prepara a un appuntamento speciale: domenica 8 ottobre, infatti, sarà una giornata di festa alla Capanna Giacomo Ghislandi al Passo del Fò. L’associazione guidata dal presidente Giuseppe Rocchi celebrerà il 60° anniversario della Ferrata del Centenario al Resegone e inaugurerà due nuove falesie.
La storia della ferrata
“Si tratta della prima ferrata realizzata in Lombardia con una concezione ‘moderna’ – racconta Giuseppe Rocchi -. E’ il fiore all’occhiello della nostra sezione del Cai e racconta di quanto furono lungimiranti i soci che vollero realizzare la ferrata nel lontano 1963 per celebrare i 100 anni di fondazione del Club Alpino Italiano”.
Si tratta di una ferrata di difficoltà moderata (resta inteso che deve essere affrontata con la necessaria attrezzatura e preparazione) che risale la bastionata Ovest del Resegone all’interno del canale Cai: lo sviluppo è di circa 200 metri per un dislivello di circa 150 metri.
“Nella serata durante la quale, in cordialissima seduta di consiglio, dal capricciosetto dinamico cervello di Gentile Butta, il non dimenticato scalatore del tempi d’oro della sezione, sprizzò l’idea di una ferrata sul Resegone, l’approvazione e l’applauso scoppiarono unanimi. Butta aveva colto nel segno! – scriveva Italo Neri sull’Annuario 1963 del Cai Calolzio -. E fu così, che avvenne la mobilitazione d’entusiasmo, di cuori, di passioni e di volontà, che portarono alla odierna realizzazione”.
E ancora: “La realizzazione di questa nuova via d’accesso al Resegone, oltre al suo valore alpinistico, segna un punto di merito per quei soci del Cai Calolziocorte, che unitamente a coloro che hanno favorito l’opera e l’hanno finanziariamente sostenuta, hanno lavorato sodo per portarla a compimento”.
Nell’Annuario non si fa volutamente menzione dei nomi: “Ci spingerebbe vaghezza di segnarne qui i nomi, se non altro perché gli alpinisti a venire conoscessero di quanta passione e di quanto spirito di sacrificio, fossero animati i ‘caini’ calolziocortesi 1963, ma a frenare la punta d’una penna che vorrebbe essere semplicemente e doverosamente registratrice di un fatto meritevole di cronaca alpinistica, insorgono i protagonisti, paghi soltanto che si sappia, che la loro fatica l’hanno sofferta per portare un modesto contributo alla Celebrazione centenaria del Club Alpino Italiano. Ed il contributo e la fatica, nel nome della ‘Ferrata del Centenario’, diventeranno storia. ‘C’era una volta…’ diranno i posteri…”.
Un bel pezzo di storia che merita di essere celebrata e per concludere questo viaggio nel tempo sottolineiamo che la cerimonia di inaugurazione della ferrata, con la Santa Messa celebrata da don Giulio Gabanelli, avvenne il 13 ottobre 1963 alla presenza di oltre 400 persone. All’epoca il presidente era Eros Bonaiti.
“Per la sua costruzione furono montate parecchie scale costruite col tubo della ditta Bonaiti, dopo alcuni anni le scale vennero sostituite con scale zincate più robuste e rimaste fino al 2005 – raccontano il presidente Giuseppe Rocchi e il vice Sergio Butti -. Proprio nel 2005 si decise di rifare la ferrata seguendo le nuove norme sui materiali per poterla assicurare con l’assicurazione del Cai Centrale. Durante i lavori, affidati a una Guida Alpina, si decise anche di spostare alcuni passaggi non più nei canali, a causa del pericolo di caduta massi, ma sui vari spigoli dei pilastri con pioli resinati e cavo di sicurezza”.
Dire oggi che la ferrata è molto frequentata è dire poco: “Sono tantissimi gli escursionisti che frequentano questo itinerario, soprattutto abbinandolo alla ferrata De Franco al Resegone. Molti sono i turisti stranieri. Recentemente, tanto per fare un esempio, in una domenica abbiamo contato oltre una quarantina di persone”.
“Er Dito” e “Topo Gigio”, due nuove falesie
Il Cai di Calolziocorte è da sempre impegnato su più fronti. Oltre alle normali attività della sezione (escursioni, alpinismo giovanile, una splendida palestra di arrampicata, serate culturali, la conduzione della capanna sociale, ecc…), si distingue “sul campo” non soltanto per la Ferrata del Centenario. Giuseppe Rocchi e un gruppo di 6/7 soci lavorano per la diffusione dell’arrampicata facendo manutenzione sulle vie della Bastionata e realizzandone di nuove.
“La giornata di domenica sarà l’occasione per inaugurare due nuove falesie che si incontrano percorrendo il ‘Sentiero della Staffa’, poco oltre l’attacco della ferrata – ha detto il presidente del Cai -. Si tratta di un bel muro a poca distanza dal baitello al Passo del Fò. 21 tiri in totale, dal 5c al 7a: 9 tiri sulla falesia ‘Er Dito’ e 12 tiri sulla falesia ‘Topo Gigio’. La roccia è buona e le abbiamo attrezzate a regola d’arte, c’è voluto circa un anno di lavoro ma adesso le inauguriamo”.
Non è tutto, perché il Cai Calolzio è al lavoro anche in un’altra zona: “Stiamo attrezzando una bellissima falesia nel gruppo dei ‘Solitari’, lungo il sentiero delle Creste. Si tratta di un progetto per la creazione di un polo di arrampicata destinato principalmente alle scuole di alpinismo. Abbiamo già aperto 13 tiri (5b-5c), la falesia è già fruibile, ma contiamo nei prossimi mesi di aprire ancora una decina di tiri”.
Progetti che sono frutto unicamente di una grande passione e che si affiancano a un altro lavoro tanto silenzioso quanto prezioso: non è raro che il Cai di Calolzio, infatti, si occupi anche della manutenzione e pulizia dei sentieri intorno al baitello, intervenendo in caso di criticità, per fare in modo che siano sempre fruibili. Un’opera di volontariato determinante e un punto di riferimento per gli escursionisti.
La festa di domenica 8 ottobre al baitello
La giornata di festa al baitello del Passo del Fò prevede la Santa Messa alle ore 11; burollata aperta a tutti i partecipanti; presentazione della Ferrata del Centenario; presentazione di tutte le vie di arrampicata realizzate e preparate dai soci Cai sulla bastionata del Resegone. Il baitello è raggiungibile solo a piedi da Erve, dal posteggio della funivia per i Piani d’Erna, dai Piani d’Erna con facile camminata (tempo richiesto per il percorso più lungo 2 ore).