Soccorso Alpino. Il presidente regionale interviene dopo la lettera di Plati

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Premana, Alpe Caprecolo Past del Soccorso Alpino - Luca Vitali
Luca Vitali, presidente del CNSAS Lombardo

“Quelle sollevate da Plati a titolo personale, sono questioni alle quali stiamo lavorando da tempo”

LECCO – Dopo l’incontro della Direzione Regionale del Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo che si è svolto ieri, e che tra i punti all’ordine del giorno, è stata affrontata anche la questione relativa alla lettera del volontario Graziano Plati, arriva la risposta del presidente regionale Luca Vitali.

Il presidente, pur sottolineando che quanto scritto da Plati sono “considerazioni a titolo personale” non si esime dal sottolineare che le questioni sollevate nella missiva sono “importanti” aggiungendo “questioni alle quali stiamo lavorando da tempo, per correggere a monte le procedure di attivazione dei soccorsi e per trovare una soluzione che tuteli al massimo sia i nostri volontari, sia le persone da soccorrere”.

Quindi Vitali ha proseguito: “Un intervento può essere molto complesso e i modelli tuttora utilizzati, che sono dei veri e propri algoritmi (processi con un certo numero di regole e di operazioni da eseguire), possono a volte non rispondere nel modo migliore”.

Vi è poi da considerare l’aspetto normativo come lo stesso Presidente sottolinea: “L’operatività del Cnsas è definita da una normativa, la legge n. 126/2020, che modifica la precedente n. 74/2001, la quale dice che le mansioni specifiche del Cnsas sono il soccorso degli infortunati, dei pericolanti, dei soggetti in imminente pericolo di vita e a rischio di evoluzione sanitaria, la ricerca e al soccorso dei dispersi e il recupero dei caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale”.

Vitali al di là dell’aspetto normativo evidenza anche la portata interpretativa delle norme: “Come però spesso accade, la normativa lascia spazio a interpretazioni: per esempio, il termine ‘impervio’ è generico e arbitrario, applicabile a contesti differenti. La legge (art. 1) dice anche che ‘… Restano ferme le competenze e le attività svolte da altre amministrazioni o organizzazioni operanti allo stesso fine; nel caso di intervento di squadre appartenenti a diversi enti ed organizzazioni, la funzione di coordinamento e direzione delle operazioni è assunta dal responsabile del CNSAS’ ”.

Quindi il Presidente conclude: “A noi competono gli interventi tecnico – sanitari, perché i nostri soccorritori sono tutti certificati per svolgere questo tipo di attività. Già in queste ore ci sono stati dei confronti per analizzare la dinamica di attivazione e sono emerse alcune considerazioni che saranno poi utili sui futuri tavoli tecnici. A fine mese sono in programma degli incontri con le realtà interessate per trovare e introdurre variabili specifiche, che mettano in chiaro competenze e ambiti d’intervento di ciascuno”.