Danneggiata la via l’Amico Ritrovato sulla parete Fracia aperta da Luca Bozzi e Giovanni Chiaffarelli
Ignoti hanno smentallato spit e soste, la via è impercorribile. Gli apritori: “Gesto indescrivibile e vigliacco”
CALOLZIO – Un’intera via danneggiata, con spit strappati dalla roccia e soste smantellate: succede sul Monte Spedone, lungo la storica parete Fracia (o Corna Rossa), sopra l’abitato di Carenno. La via in questione è “L’Amico ritrovato”, itinerario aperto lo scorso aprile dagli alpinisti Luca Bozzi e Giovanni Chiaffarelli dopo quattro mesi di lavoro, oggi come oggi impercorribile per via della mancanza di ancoraggi, letteralmente strappati dalla parete.
I danni
A segnalare l’accaduto, non senza amarezza, lo stesso Chiaffarelli: “Ho avuto la notizia poco più di due settimane fa, ad accorgersi che qualcosa non andava sono stati alcuni giovani ripetitori della via Corti, che interseca come noto diverse vie della Fracia, tra cui la nostra. Mi è arrivata una foto di uno spit tranciato, così sono andato a fare un sopralluogo e ho constatato come la via sia quasi completamente impercorribile: hanno tolto le piastrine e riempito i buchi con i tasselli, così che ora, anche a voler riattrezzare la via, bisogna fare un doppio lavoro. La sosta in cima è inutilizzabile e percorrendo l’avvicinamento ho anche notato che le corde fisse che avevamo allestito in un punto del sentiero particolarmente ripido erano sparite. Le abbiamo ritrovate poi in cima alla parte. Sono tornato a casa davvero amareggiato”.
“Gesto indescrivibile e vigliacco”
Chiaffarelli ha continuato: “E’ un danno che tocca non solo me e Luca, apritori della via, ma tutta la comunità alpinistica calolziese e lecchese. Un gesto assolutamente indefinibile e vigliacco: non sappiamo con chi abbiamo a che fare, è gente che non ha dichiarato le proprie intenzioni ma ha agito, mosso dall’ideale ‘puristico’ dello Spedone senza spit. So che ci sono dei gruppi ‘fanatici’ in questo senso, gente che non ama gli spit, ma arrivare a smantellare una via è veramente eccessivo”.
Pochi giorni fa Chiaffarelli e l’amico Bozzi hanno incontrato i rappresentanti del Cai di Calolzio e del mondo alpinistico lecchese: “Tutti hanno condannato allo stesso modo questo gesto, che, comunque, non sembrerebbe essere riconducibile ad alpinisti della comunità calolziese”.
Come annunciato, l’intenzione è quella di riaprire l’Amico ritrovato (S2/6b obbligato): “Ci piacerebbe ripristinare la via e renderla di nuovo fruibile a chi vuole arrampicare qui – ha concluso Chiaffarelli – intanto speriamo di arginare questo problema, evitando che si ripetano gesti simili. Nel frattempo prestate attenzione, la nostra via al momento è impercorribile. Noi, comunque, continueremo l’esplorazione di questa zona!”.