CALOLZIOCORTE – “A Calolziocorte ieri sera il consiglio Comunale ha votato a maggioranza il nuovo sistema di gestione dei servizi sociali, nonostante i pareri negativi dei funzionari comunali e del revisore dei conti. Il sindaco e l’assessore Valsecchi, prima hanno cercato di sminuire l’impatto dei pareri tecnici, per altro abbondantemente argomentati. Poi, in assenza di numeri, statuti, conti economici e certezze di ogni genere, hanno chiesto ai loro consiglieri di votare per fede, scambiando l’aula consigliare per una chiesa.
E molti consiglieri di maggioranza hanno votato come chiedevano i burattinai lecchesi di questa operazione a dir poco confusa, che si giocherà sulla pelle dei più deboli. Lo hanno fatto anche i cosiddetti consiglieri civici, che hanno imparato a utilizzare con ancora più spregiudicatezza le logiche dei politici professionisti: col vantaggio di non dover rendere conto a nessuno. Aspetto che dovrebbe far riflette i cittadini più critici con la politica e i partiti.
Ovviamente, tutte le minoranze hanno abbandonato l’aula per denunciare il colpo di mano. Adesso la parola passa alla Corte dei Conti, che in genere (purtroppo non sempre) pretende che i numeri tornino e le regole siano rispettate. Il sistema inventato a Lecco in poche settimane sarà sicuramente il migliore in assoluto, ma per ora chi ha votato si è dovuto accontentare di chiacchiere e tante belle slide alla maniera dell’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Tecnica che, come i fatti hanno dimostrato, non porta fortuna. Già prevediamo le obiezioni: ‘tutti gli altri consigli comunali dell’Ambito lecchese hanno approvato la delibera (non emendabile) senza tante storie’.
A parte che non è vero, perché qualche Sindaco ha deciso di seguire un’altra strada, magari meno innovativa ma sicuramente più previdente. E poi c’è da chiedersi perché solo a Calolzio i funzionari e i revisori abbiano espresso parere non favorevole. Troppo pignoli nel capoluogo della Val San Martino o un tantino “distratti” da qualche altra parte?
Conoscendo competenza e obbiettività dei nostri uffici, siamo portati a ritenere che a Calolzio abbia prevalso la grande professionalità e l’esperienza dei nostri funzionari. L’aspetto tecnico, però, ha messo in secondo piano il tema di fondo, così riassumibile: ‘è di sinistra affidare a un’azienda a maggioranza privata, no profit ma che opera con logiche privatistiche, un tema così delicato come quello sei servizi sociali?’ La risposta è no. Forse perché la sinistra non c’è più, a parte qualche presenza residuale. Sono scomparse le vecchie parole d’ordine e non c’è più il rigore di una volta. Al posto di questo mondo c’è un altro soggetto, molto più attento alla gestione del potere nelle sue varie forme, sedicente progressista”.
Marco Ghezzi
Capo Gruppo Lega Nord