1° Round PD : Buizza contro l’emendamento Parisi

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LECCO – Colpo di scena inaspettato al Consiglio Comunale di ieri sera, lunedì 8 ottobre. Al momento delle dichiarazioni di voto in merito all’emendamento modificativo presentato dalla consigliera Viviana Parisi (Pd), che chiedeva di aumentare da 90 a 120 giorni il tempo previsto per la raccolta delle 1800 firme necessarie a convalidare il referendum da parte dei comitati promotori, il capogruppo democratico Giorgio Buizza ha manifestato l’intenzione personale di votare contro la proposta della sua collega di partito.

Il Consiglio stava infatti discutendo il quarto punto (diventato in corso di seduta il terzo) previsto dall’ordine del giorno, relativo al documento per la disciplina dei referendum comunali; un dibattito che si è svolto in tono molto pacato, nel quale tutti i consiglieri intervenuti, sia di maggioranza che di opposizione, hanno rimarcato la complessiva, e in parte inusuale, convergenza di vedute emersa durante i lavori di modifica del testo avvenuti in Commissione negli ultimi mesi.

A partire da Casto Pattarini (Pd), l’approdo in Consiglio Comunale del testo sui referendum segna “un momento importante che non va banalizzato, nel quale si approva uno strumento di democrazia diretta che, seppure con qualche margine migliorativo, è pur sempre un ottimo documento”. Dello stesso avviso sono stati anche gli interventi di Stefano Angelibusi e Giorgio Buizza, secondo i quali l’approvazione del regolamento referendario è “un passo avanti nell’attuazione di un’attiva partecipazione cittadina alla vita politica”. Quasi unanime è stato dunque il giudizio sull’utilità dello strumento referendario, anche tra le fila dell’opposizione: per Ivan Mauri (Pdl), fermo restando alcune perplessità in merito al numero troppo elevato di votanti previsti per ciascun seggio, “è stato fatto un buon lavoro in sede di Commissione”. Anche per Giulio De Capitani (Lega) si tratta di “uno strumento valido e importante per chi crede nella autodeterminazione dei popoli, poiché offre un’occasione per dare voce ai cittadini”. Per Raffaella Cerrato (Pd) “è una grande soddisfazione poter conseguire un risultato così importante per la partecipazione attiva dei cittadini, specialmente in un momento di disaffezione generale verso la politica”. In termini di entusiasmo, il consigliere Pd Salvatore Rizzolino si è spinto un po’ più in là: “l’enfasi manifestata dai consiglieri di maggioranza è da attribuirsi al fatto che con l’approvazione di questo documento viene raggiunta e realizzata una delle promesse elettorali fatte dalla giunta di Virginio Brivio”.

Questo clima di generale entusiasmo è stato però smorzato al momento delle dichiarazioni di voto previste prima dell’approvazione dei tre emendamenti presentati dalla maggioranza. In particolare, lo scontro interno al Partito Democratico si è verificato con la dichiarazione di voto sull’emendamento presentato da Viviana Parisi (Pd): la proposta, che veniva incontro anche alla richiesta fatta dall’associazione “Qui Lecco Libera”, presente in sala, consisteva nell’ampliare il tempo previsto per la raccolta firme da 90 a 120 giorni. “Per una questione di metodo mi oppongo all’emendamento Parisi” – ha subito tuonato Buizza – “Il tempo per presentare ed eventualmente approvare le modifiche al testo da parte di tutti i consiglieri ci sono già stati nei mesi scorsi”. Un veto che è un segnale forte all’interno del primo partito di maggioranza, segnato già da alcuni mesi da tensioni che ieri si sono manifestate apertamente durante la seduta consiliare. Ma l’opposizione di Buizza è stata solo il preambolo alla spaccatura del Pd avvenuta qualche ora più tardi, quando l’assessore Francesca Rota ha presentato una delibera di aggiornamento tariffario ai parcheggi pubblici in zona A e B (vedi articolo).