A un anno dal voto
a Lecco è iniziato
il toto sindaco

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testa punto di domandaLECCO – Ormai archiviate le elezioni amministrative 2014 con le quali, nella sola provincia di Lecco, sono state rinnovate 57 Amministrazioni, è praticamente iniziato il conto alla rovescia per le prossime elezioni comunali, quelle del 2015, che riguarderanno la città di Lecco.

Parlare già di campagna elettorale è esagerato, ma le pedine sulla scacchiera politica-amministrativa si stanno pian piano già muovendo e il chiacchiericcio è cominciato.

In ambiente PD, c’è chi arriccia il naso su una possibile ricandidatura di Virginio Brivio, suo malgrado, travolto dal vento degli scandali che hanno messo sotto sopra la città di Lecco con il caso Metastasi prima e il fattaccio interno al comune di Lecco poi, che ha portato all’arresto del geometra Maurizio Castagna, capo dell’Ufficio Edilizia Privata, e di altre due persone: un ex consigliere comunale allora in quota Lega e l’avvocato lecchese Giovanni Minervini.

Il nome di Brivio per qualcuno non è più spendibile e servirebbe un nuovo volto. Ma quale?

C’è chi strizza l’occhio agli amici di Appello per Lecco, dove un papabile potrebbe essere il portavoce Corrado Valsecchi. Soluzione questa che per alcuni uomini di partito non sarebbe vista di buon occhio, mentre per altri, potrebbe essere una mossa azzeccata per evitare una clamorosa debacle. Tuttavia, il risultato alle Elezioni Europee, ha risollevato gli animi e, quanto accaduto a Valmadrera, dove la lista dell’ex sindaco Marco Rusconi ha vinto, potrebbe cambiare molte cose, non escludendo quindi una ricandidatura di Brivio, ammesso che lo stesso accetti, visto che in tempi pre-bufera aveva rinunciato ad un posto a Roma nel Governo Renzi proprio per restare al governo della città di Lecco.

Del resto è ben noto che alle elezioni comunali ha più peso l’uomo rispetto al partito, lo sa bene lo stesso Brivio e forse ancor di più l’ex ministro Roberto Castelli sconfitto al primo turno nel 2010, con una parte dell’elettorato di destra che lo ha “tradito”.

La Lega da canto suo, risorta alle Europee, se la ride puntando a trovare un proprio uomo per correre da sola. C’è chi ha buttato sul tavolo la carta Antonio Rossi. Certo, non un uomo di partito, ma molto vicino al presidente Roberto Maroni. Per molti, anche non leghisti, sarebbe l’uomo giusto al momento giusto per ridare la città in mano al centro destra ben sapendo che l’ex campione olimpico potrebbe raccogliere anche voti da un elettorato non prettamente di destra portando a sé anche molti indecisi.

Un nome che potrebbe essere anche tattico e che potrebbe ricompattare buona parte del centro destra lecchese ormai da tempo frazionato e diviso.
Nuovo Centro Destra, nonostante il nuovo incarico di sottosegretario in Regione, si sussurra il nome di Daniele Nava: giovane, ben rodato dopo il quinquennio in Provincia ma per molti non sarebbe idoneo soprattutto nell’ottica di ricompattare il centro destra, a fronte degli attriti con Michela Vittoria Brambilla e Forza Italia.
C’è chi invece fa il nome di Stefano Chirico, ex assessore comunale, ora consigliere e molto vicino a cielle.

Sul fronte delle alleanze qualcuno sarebbe tentato di riproporre lo schema romano Renzi-Alfano in salsa lecchese con Ncd e Pd al Governo con un equilibrio di incarichi. Ma a scardinare tutto, potrebbe essere l’asso nella manica chiamato Antonio Rossi che la Lega potrebbe giocare, chiamando di fatto fuori il PD da una possibile alleanza con NCD.

Su questo ipotetico quadro, rimarrebbero fuori dai giochi i brambilliani di Forza Italia, dove un nome alla corsa per la poltrona di sindaco potrebbe essere quello di Virginia Tentori.

Un ultimo nome che spunta dalla società civile e in ambienti lontani da partiti: è quello di Peppino Ciresa, attuale presidente di Confcommercio Lecco, che potrebbe andare a capo di una civica trasversale alle forze politiche raccogliendo il consenso di molti lecchesi. Per saperne di più, citofonare a Palazzo Falck ad orari di ufficio.