Anghileri attacca: Brivio “grigio”. Bodega? “Il vecchio che avanza”

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Alberto Anghileri, candidato sindaco

Alberto Anghileri (1)

LECCO – Lecchese,  61 anni, divorziato e senza figli, ex segretario provinciale di Fiom e Cgil, tra i primi obiettori di coscienza in Italia: Alberto Anghileri è il volto della sinistra della città e  alle prossime elezioni si prepara a sfidare il centrosinistra di Brivio e gli avversari del centrodestra,  a partire dall’ex sindaco Lorenzo Bodega.

Lo abbiamo incontrato e intervistato per conoscere meglio il candidato sindaco di “Con la sinistra cambia Lecco”,  per scoprire quale visione politica lo anima e quali proposte, idee   avanzerà per il futuro della città.

Alberto Anghileri (2)Chi è Alberto Anghileri?

“Sono nato e cresciuto a Lecco,  ho lavorato come operaio metalmeccanico  diventando rappresentante sindacale per poi iniziare la carriera all’interno della Cgil. Per una decina di anni ho servito la Fiom a Milano, successivamente sono tornato a Lecco diventando segretario provinciale dei metalmeccanici e in seguito della Camera del Lavoro.

Concluso il mandato ho seguito alcuni progetti umanitari internazionali di Cgil Lombardia, compiendo diversi viaggi in Sudamerica,  in particolare in Bolivia, e nei campi profughi in Palestina.

Mi sono sempre interessato di cooperazione internazionale e allo scoppio della guerra in Jugoslavia ho  fondato l’associazione Mir Sada, che significa pace subito, con la quale abbiamo portato aiuti umanitari e promosso adozioni a distanza di figli di operai della fabbrica Zastava, bombardata durante il conflitto.  Ci è stato possibile anche fornire assistenza sanitaria ad un bambino che necessitava di un trapianto di fegato e che siamo riusciti, non senza fatiche con la burocrazia, a portare in Italia per essere sottoposto ad  un intervento  a Bergamo. Ora il bimbo, che è oramai è diventato adulto, sta bene.”

Perché ha deciso di candidarsi a sindaco di Lecco?

“Non è stata una scelta semplice perché ho svolto attività sindacale e mai politica. Ci sono due motivi e il primo è che provo amore per la mia città; penso che Lecco sia la città più bella del mondo, non ho mai pensato di lasciarla e trasferirmi altrove.  Noi forse non ce ne accorgiamo delle bellezze che ci circondano, quando però vengono a trovarmi amici lontani ne restano tutti profondamente colpiti.  Lago, montagna e storia, abbiamo un patrimonio da tutelare e valorizzare.

La seconda motivazione è che non ci si può solo arrabbiare o protestare quando le cose non vanno come dovrebbero, bisogna impegnarsi in prima persona per cambiarle. Abbiamo trovato tanta gente che, come me, vuole provarci. Non abbiamo molte risorse finanziarie, al contrario abbiamo tante idee e crediamo che una città può cambiare se le persone decidono di mettersi in gioco e proseguono nel loro impegno anche dopo le elezioni, che si vinca o che si perda. C’è un volto brutto della politica, la casta e gli sprechi, esiste anche la politica bella, che vuole provare a cambiare le cose per dare fiducia e risposte ai problemi delle persone.

Lungo lago 3Ha parlato della necessità di valorizzare le ricchezze della città, cosa farebbe, se eletto, per gestire al meglio questo patrimonio?

“Abbiamo montagne ed una storia di alpinismo straordinaria, se però un visitatore vuole andare in montagna non c’è un cartello a segnalargli la strada da seguire per raggiungere i sentieri o  un mezzo per spostarsi verso i Resinelli,  se volesse pernottare una notte in città avrebbe a disposizione solo alberghi costosi. Valorizzare significa promuovere ma anche organizzare.

Dall’altra parte abbiamo invece un lago bellissimo e nemmeno un posto per fare il bagno.  Alle Caviate ci sono già le tribune, costruite e abbandonate;  a Malgrate il lungolago è stato sistemato,  a Lecco ci sono le radici degli alberi che rompono la pavimentazione”.

C’è un progetto che riguarda la realizzazione di un porto alle Caviate, cosa ne pensa ?

“Io credo sia giusto guardare ad un piccolo porto e non ad un progetto faraonico come quello presentato durante l’amministrazione Faggi. Un piccolo porto  per piccole imbarcazioni è un ragionamento che si può fare alle Caviate, anche perché c’è un’insenatura che si presta benissimo a questo scopo.

Un altro aspetto che credo sia necessario valorizzare è la nostra storia industriale. Gli operai della Badoni hanno costruito il ponte sul Bosforo,  la palazzina della mensa della fabbrica  avrebbe dovuto diventare un museo,  invece è lì che crolla. La valle del Gerenzone, dove sono nate le aziende di Lecco, sarebbe da valorizzare trasformandola  in un museo a cielo aperto che segue il fiume, per un turismo che metta insieme storia e cultura. Vorrebbe dire investimenti e lavoro.

Riguardo ai trasporti penso alla  pista ciclabile, sempre piena di gente e senza  un servizio. Nel frattempo hanno arrestato l’esecutore dei lavori della ciclopista tra Lecco e Abbadia, il Comune vuole farne una in via Adamello, per finire dove?  Non è facile sposarsi in bicicletta a Lecco,  delle bici messe a disposizione dal Comune  non ne ho vista mai una in giro, anche per la procedura per utilizzarle è troppo complicata,  sembra fatta per scoraggiarne l’uso. L’idea era positiva ma non per una città come Lecco”.

Bus Linee LeccoRestando sul tema dei trasporti,  un argomento di cui si è discusso nei mesi scorsi è la  vendita di Linee Lecco. Qual è la sua posizione?

“Innanzitutto bisogna  decidere se favorire il trasporto pubblico o quello privato, io credo nella prima opzione e quindi è chiaro che il controllo e la gestione di Linee Lecco devono restare nella mani del pubblico. Il servizio, però, si può migliorare.

Faccio l’esempio della stazione:  è così difficile prevedere che i pullman degli studenti si  fermino alla Meridiana e trasformare il parcheggio di via Sassi in un’area dove far sostare i bus, si perderebbero posteggi per le auto ma se si vuole favore il mezzo pubblico i parcheggi li creo fuori dalla città.

Il lungolago, perlomeno nei weekend d’estate, lo chiuderei garantendo  alla gente di raggiungere il centro magari con delle navette dal Bione, dove fare un parcheggio.   Oggi i pullman di Lecco, ad esclusione degli orari degli studenti, sono sempre vuoti, allora perché non pensare a degli abbonamenti a prezzi ridottissimi per i cittadini?”.

E come riuscirebbe a sostenere finanziariamente questa proposta?

“Linee Lecco incassa più sui parcheggi che sui viaggi di linea.  Bisognerebbe capire quanto riesce a fare cassa con i biglietti e coprire parte di questi ricavati con altre forme di introiti”.

Oltre al trasporto pubblico, quali punti toccherà il vostro programma elettorale?

“Le urgenze sono le nuove povertà e il lavoro.  I lecchesi sono molto riservati e non lo danno a vedere,  ci sono però persone che non sanno dove andare a dormire alla sera, che hanno il pranzo e non la cena . Ben venga l’attività della Caritas ma non basta ad affrontare questa situazione. L’emergenza lavoro riguarda soprattutto i giovani, certo il Comune non può creare lavoro,  ma può incentivarlo”.

Leuci (4)Come interverreste voi su questa tematica?

“Penso alla  vicenda Leuci, dove c’è un gruppo di cittadini che vorrebbe a reimpiantare nuove attività produttive. Su questo il Comune è in grado di mettere degli incentivi, facendo pagare meno tasse locali a chi vuole mettersi in gioco? Se ci sono le possibilità, la gente viene ad investire a Lecco. Bisogna decidere gli ambiti strategici e poi intervenire con gli strumenti che si hanno a disposizione.

I primi sono quelli urbanistici: con il PGT  l’amministrazione comunale ha inserito una serie di vincoli  ma in città ci sono 500 mila metri quadrati di aree industriali dismesse, l’area Icam, la Leuci, parte del Caleotto, cosa vogliamo fare di queste aree? Va bene mettere un vincolo ma quali idee ci sono per il loro futuro?  Sarebbe opportuno fare anche un censimento per capire quanti appartamenti sfitti ci sono in città, continuare a costruire sarebbe un’assurdità.

I rioni nel frattempo stanno diventando dei dormitori o  parcheggi, senza luoghi di ritrovo, senza negozi. Una signora  anziana di Chiuso, con una battuta, mi diceva: “L’unico posto dove riusciamo ad incontrarci è il cimitero”. Si potrebbe pensare ai  circoli, alcuni andrebbero sistemati,  e farli diventare luoghi di socialità, dove gli anziani possono giocare a carte e parlare. Luoghi dove la gente può ricominciare a studiare o dove fare il doposcuola per i ragazzi. Bisogna avere il coraggio di scegliere, a Lecco le risorse ci sono.

Inoltre, perché le iniziative non si possono fare in periferia e non solo in centro, perché non pensare anche ai mercati rionali”.

Virginio BrivioCosa rimprovera al sindaco Brivio?

“Se la dovessi definire, quella di Brivio è una giunta “grigia”.  Se provo a pensare alle cose fatte da  Brivio in questi anni non me ne viene in mente nemmeno una. L’ostello della gioventù, il depuratore, il tribunale Piazza Affari, l’ex palazzo della Banca Popolare, tutte le incompiute delle giunte precedenti sono rimaste tali e quali. Piazza Garibaldi è invece è un parcheggio a cielo aperto, per nulla valorizzata.  A Lecco i cinema sono morti e il Lariano, acquistato anni fa dal Comune, è rimasto in rovina. Cosa si vuole fare con questi beni?”

Vi aspettavate che la sinistra corresse divisa alle elezioni?

“Cinque anni fa si è battuto il centrodestra perché il centrosinistra si è presentato unito, senza andare al ballottaggio, sorprendendo tutti. Brivio ha compiuto degli atti concreti: quando si è dimesso un assessore di sinistra lo ha rimpiazzato con uno del Pd, dicendo di non voler discutere con noi;  un anno fa ha iniziato a dire che il suo obiettivo erano le larghe intese ed un mese fa che con la sinistra non voleva avere a che fare. Io avrei ragionato sui programmi, lui invece non ha mai voluto incontrarci, non gli interessava fare un accordo con noi, un errore che credo pagherà”.

Avreste voluto le primarie?

“Più che le primarie avrei voluto discutere dei programmi. Credo che il suo interesse, presumo, fosse quello di un’alleanza con il centrodestra”.

Lorenzo-BodegaCosa ne pensa della destra e del primo candidato ufficiale, Lorenzo Bodega?

“Gli italiani hanno poca memoria, spero non i lecchesi.  Bodega è stato dirigente di un partito che ne ha fatte di tutti i colori.  E’ il vecchio che avanza, bisognerebbe che la gente si ricordasse di queste persone. Bodega passa per quello che ha fatto chissà  cosa a Lecco. Io abito sul viale Turati e ricordo quante volte quella pavimentazione è stata rifatta,  non so quanto ci siano costati quei lavori. Piazza XX Settembre è bella, pedonabile, ma la pavimentazione che fa schifo. Non basta fare, bisogna fare bene”.

Cosa vede nel futuro della città  nel caso sia la vostra lista a vincere? Se invece vincesse Brivio o Bodega?

“Se saremo noi a vincere, faremo  una Lecco bellissima, a misura di persona e che parta dai bisogni della gente; questo è il nostro obiettivo. Se vincesse Virginio, temo ci sarebbero altri cinque anni di piattume. Se a vincere fosse il centro destra,  temo che ci sarebbe speculazione edilizia alla grande, altre aree dismesse, altri palazzi vuoti.  Io sono ottimista di natura ma temo per il futuro di questa città, per questo ci siamo messi in campo e chiediamo ai lecchesi di cambiare perché un’altra Lecco è possibile”.

CON LA SINISTRA CAMBIA LECCO  – Lista dei candidati 

Manifesto con Alberto