Arrigoni risponde a Molgora: “Il silenzio imbarazzante è del PD”

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Il senatore Paolo Arrigoni
 Paolo Arrigoni
Paolo Arrigoni

LECCO – “Probabilmente Marco Molgora ha problemi di udito quando afferma – a proposito dei tagli agli enti locali in generale e ai comuni in particolare – che ‘non si sente volare una mosca, non vedo rivolte dei sindaci, non colgo reazioni dei parlamentari’. Questo imbarazzante silenzio alberga certamente tra i sindaci e i parlamentari del suo PD. Ma certamente gli ‘sfuggono’ le vibranti dichiarazioni mie e della Lega Nord”.

Il senatore Paolo Arrigoni replica duramente all’esponente della sinistra che, a mezzo stampa, denuncia il taglio dei trasferimenti da Roma e, insieme, la disattenzione di sindaci e parlamentari sul tema:

“Dal mese di dicembre a oggi, tramite emendamenti e interventi sulla stampa, ripresi puntualmente dai media lecchesi, ho più volte evidenziato che da Roma è in corso una vera e propria rapina ai danni di regioni, province e comuni con il rischio di mettere a repentaglio servizi essenziali”, spiega Arrigoni.

Già il 18 dicembre in occasione dell’approvazione della Legge di stabilità mettevo in guardia dal taglio, per il solo 2015, di 4 miliardi alle regioni, di un miliardo alle province e di un miliardo e 200milioni ai Comuni” e dal “mancato rifinanziamento del fondo perequativo da 625milioni previsto dalla precedente Finanziaria per attenuare l’effetto della Tasi, per la conferma del quale la Lega si è battuta con uno specifico emendamento bocciato dalla maggioranza PD e NCD.

E altresì denunciavo come lo stop ai rincari per IMU e TASI per il 2015 fosse l’ennesima balla colossale di Renzi: già, perché l’annunciata ‘sterilizzazione’ della TASI riguardava esclusivamente il blocco dei massimali e non il blocco delle aliquote, il cui ritocco all’insù da parte dei sindaci esattori per conto dello Stato – stanti i tagli – era prevedibile e sta puntualmente accadendo.

Successivamente ho evidenziato le altre rapine alle quali Renzi ha fatto ricorso per rimpinguare le casse dello Stato per finanziare la iniqua marchetta elettorale degli 80euro: l’Imu agricola, l’Imu sugli impianti di risalita, l’Iva sul pellet, dei veri attacchi alla montagna e all’agricoltura e via … tassando.

Consiglio a Marco Molgora di leggerli i giornali e non di utilizzarli solo per mettersi in mostra quale paladino dei comuni e degli enti locali. Ad aprile, a distanza di quattro mesi dal ‘reato’ (la Legge di stabilità), i buoi sono già scappati da un pezzo, inutile lanciare allarmi”.