Prima di tuffarsi nei numeri per la seduta di approvazione del rendiconto, il consiglio provinciale ha reso omaggio a Vittorio Arrigoni, il giovane di Bulciago assassinato a Gaza. Un minuto di raccoglimento (nella foto) preceduto da alcuni distinguo da un lato Anna Mazzoleni (Pd) che ha letto in aula la biografia del 36enne pacifista, dall’altro Ferdinando Pucci Ceresa (Lega) che ha stigmatizzato la posizione contro Israele di Arrigoni e infine il presidente Daniele Nava (Pdl) a cui è ricorsa più volte la parola rispetto “per chi perde la vita a favore di un ideale, senza entrare nel merito dell’ideale stesso”.
Per entrare nel piatto delle questioni di bilancio la Provincia di Lecco dopo essersi svincolata dal patto di stabilità ha contabilizzato per il 2010 un avanzo di 3,4 milioni di euro di questi 2 milioni 743 mila sono fondi vincolati e gli altri 686 liberi. Si tratta soprattutto di residui accumulatisi dal 2006 in avanti.
Per quanto riguarda le entrate tributarie dal 2007 al 2010 sono scese di 4,3 milioni, con un ribasso del 15%.
Sul lato degli investimenti la Provincia ha finanziato 89,9 milioni di euro, quasi tutti impegnati sulla viabilità (82,9 milioni), 78,7 dei quali andranno per la realizzazione della variante 639 Lecco-Bergamo. I restanti 4,2 riguardano progetti su tutta la rete stradale, compresi 1,1 milioni di euro per nuove rotatorie (in Valsassina e a Rovagnate).
Per gli edifici scolastici sono stati stanziati 794 mila euro, ma su questo punto il consigliere di minoranza Pd Bruseghini ha sollevato la questione di 600 mila euro per la sicurezza scolastica di cui in due anni sarebbero stati spesi solo la metà.
Villa Monastero tra acquisto e sistemazione ha assorbito 3,9 milioni. Sulla mancata presenza di un membro della presidenza o del consiglio di amministrazione a questa seduta di approvazione dei conti dell’istituzione ha fatto storcere il naso al capogruppo della Lega Paolo Arrigoni, un malumore concretizzatosi con 5 astenuti al momento del voto.
Sul patto di stabilità Lecco avendo i requisiti di ente virtuoso avrebbe voluto ottenere un bonus per pagare in conto capitale alcuni crediti, ma non ha ottenuto risposta in tal senso dalla Regione Lombardia. Ha comunque provveduto a saldarne alcuni di arretrati per 31 milioni.
Per quanto riguarda gli impegni, le spese correnti hanno richiesto circa 60 milioni di euro e quelle in conto capitale 100 milioni.
All’ordine del giorno anche il resoconto dell’attività della commissione Pari Opportunità espressa da Giovanna Butta, soddisfatta per la partecipazione costante dei membri dei tre gruppi di lavoro, nonostante per essi non sia previsto il gettone di presenza. Tre i filoni conduttori, la conciliazione tra lavoro femminile e famiglia, la giornata contro la violenza alle donne (25 novembre) e un progetto culturale destinato ai ragazzi delle scuole superiori sui comportamenti responsabili e di rispetto di sé e degli altri attreverso un percorso di analisi dell’immagine della donna.