Forti critiche delle minoranze per i 7 milioni di ammanchi nel bilancio di previsione e gli aumenti annunciati
“Ci prendono in giro e a pagare saranno, come sempre, i lecchesi”
LECCO – “Quello che chiediamo, a fronte di questa situazione, è chiarezza perché a rimetterci sono i lecchesi, a cui è chiesto un ulteriore sforzo economico in un periodo già difficile”. E’ un appello unanime quello fatto dai capigruppo di minoranza nella conferenza stampa convocata sabato mattina in Comune a Lecco. Sul tavolo il tema del bilancio previsionale presentato dall’amministrazione Gattinoni e degli annunciati aumenti di Irpef e altre tasse. L’addizionale minima si alzerà per tutti allo 0,8% ma si alzerà anche la fascia di esenzione dagli attuali 15 mila euro ai 16 mila euro. Una situazione definita “inaccettabile” dalla minoranza che ha voluto esprimere il proprio pensiero, non senza togliersi alcuni sassolini dalle scarpe.
“L’aumento dell’Irpef è antisociale – ha dichiarato Giacomo Zamperini (Fratelli d’Italia), intervenendo per primo – a pagare le spese sarà infatti la fascia media dei cittadini e le famiglie. Insomma, i tagli saranno lineari, non ci saranno eccezioni. Il tutto per colpa di un “ammanco” di 7 milioni nel bilancio di previsione presentato dall’amministrazione, un bilancio che da partecipato, come tanto proponevano, è diventato occultato. Io non so chi abbia sbagliato e quando, quello che è evidente è che a pagare, ancora una volta saranno i lecchesi, e dunque vogliamo chiarezza. Non ci vengano a dire che a fronte dell’aumento di queste tasse i servizi verranno mantenuti perché non è vero, tutto è connesso: aumenteranno i parcheggi e ci saranno aumenti anche sugli asili nido, per fare due esempi”. Il capogruppo FdI ha poi richiamato la situazione di Linee Lecco, la società del trasporto pubblico locale di proprietà del Comune: “Abbiamo scoperto che il bilancio ha un buco di 700 mila euro, si sta lavorando per colmarlo ma se dovesse chiudere in rosso a pagare sarà ancora il Comune, con un rischio di aggravio ulteriore della situazione”.
Zamperini ha continuato: “Potremmo oramai chiamare il sindaco Mauro ‘Tassinoni’ perché è evidente che passerà alla storia per aver aumentato le tasse ed aver messo mani alle tasche dei lecchesi per colmare gli evidenti errori di gestione delle spese da parte della sua amministrazione, faccio alcuni esempi: le consulenze esterne, l’iniziativa Lecco Ama la Montagna, i fiori sul lungolago…per dirne alcune. Tutte spese correnti che hanno inciso, sicuramente. Forse una gestione più oculata delle risorse avrebbe evitato di arrivare questo punto”.
A rincarare la dose il collega Filippo Boscagli (Lecco Ideale): “Tutti noi qui presenti siamo in aula da diversi mandati e personalmente ho difficoltà a ricordare un bilancio con 7 milioni di euro di ammanchi. La notizia è esplosa nel mese di gennaio ma a nostro avviso era un rischio prevedibile, vista la situazione economica difficile in cui ci troviamo a livello europeo e non solo. La sensazione è che questa amministrazione si sia fatta trovare impreparata”.
Boscagli ha continuato: “L’aumento dell’Irpef è stato banalizzato, peccato che per una famiglia oggi pagare 300-350 euro di tasse in più non è sicuramente facile. In più ci prendono in giro dicendo che stanno salvando i servizi e la qualità, ma non vediamo niente di tutto ciò. Quello che vediamo sono solo dei grandi suicidi viabilistici – ha dichiarato – per il resto non ci sono stati interventi ‘identitari’ di questa amministrazione, o che possano in qualche modo giustificare il pagamento di 7 milioni. Dov’è questa eccellenza tanto sbandierata? Non la vediamo, e siamo oramai a metà mandato. Chiediamo dunque di dare una vera svolta, che non sia pagata però dai cittadini”.
La capogruppo della Lega Cinzia Bettega ha definito gli aumenti una “bastonata per i lecchesi”: “Non è certo questo il momento per aumentare tasse e tariffe, la scusa di mantenere i servizi è trita e ritrita, direi una brutta copertina per nascondere l’ennesimo passo falso del sindaco e della sua amministrazione” ha chiosato “faccio anche un altro appunto: la conferenza stampa convocata con i capigruppo di maggioranza per spiegare la situazione ha dimostrato una grande difficoltà”.
“Come sottolineato da Boscagli, siamo a metà mandato e di medaglie sul petto questa amministrazione può appuntarne molto poche – ha proseguito Bettega – la mentalità che guida l’amministrazione è sbagliata: voglio fare dieci cose ma ho i soldi per farne otto, per le due che restano chiedo ai cittadini i soldi. Non funziona così. Eppure questa è un’amministrazione fortunata – ha precisato – ci sono gli 11 milioni del Pnrr da utilizzare per opere pubbliche in conto capitale, opere per le quali altrimenti il Comune avrebbe dovuto accendere dei mutui i cui interessi, come sappiamo, gravano poi sulla parte corrente del bilancio. Nonostante ciò ci troviamo di fronte a questa situazione, un buco da 7 milioni, nessuna chiarezza e servizi sempre meno efficienti. Il problema, tanto, sarà delle famiglie, che importa al sindaco?” ha concluso, annunciando il voto contrario al bilancio di previsione: “Ma questa non sarà l’unica azione – ha aggiunto – dispiace ma la ciliegina sulla torta di metà mandato è davvero troppo amara da digerire”.
L’altro tema sollevato dalla minoranza riguarda le spese di affitto per le nuove sedi del Comune dopo il passo indietro sull’immobile di via Marco D’Oggiono: “Abbiamo appreso che la cifra per le spese di locazione si aggira tra i 170-180 mila euro – ha detto il consigliere Emilio Minuzzo (Lecco Merita di più) – e non è chiaro quanto sia stato speso in precedenza per i lavori di ristrutturazione. Inutile dire che il progetto per la nuova sede comunale c’era, era tutto pronto, ma no, si è preferito prendere un’altra strada, ‘spacchettare’ le sedi comunali e pagare altri soldi”. Il capogruppo ha richiamato la necessità di presentare le voci di bilancio in maniera chiara ed esaustiva: “Non siamo stati messi nelle condizioni di svolgere il nostro lavoro – ha dichiarato – non ci è stato dato un quadro chiaro delle ripartizioni di queste risorse e siamo molto preoccupati, anche perché come già detto i tagli annunciati andranno a lambire un ‘parterre’ molto vasto di cittadini. Quel che è peggio è che sembra che l’amministrazione voglia consolidare questo aumento, altrimenti avrebbe potuto spiegare meglio le cose: quest’anno va così, le difficoltà sono molteplici, ci sacrifichiamo ma poi si torna indietro. Invece no, non ci sono state date rassicurazioni e ciò fa temere”.
Ha concluso gli interventi Peppino Ciresa, ex candidato sindaco: “Di una cosa sono certo, se ci fossimo stati noi alla guida della città questo buco nel bilancio non ci sarebbe stato. L’amministrazione ha buttato via tanti soldi dalla finestra, dall’operazione sede comunale a Lecco Ama la Montagna, al lungolago. E a pagare ora saranno i cittadini” ha commentato.
Ora, in attesa del consiglio comunale, Fratelli d’Italia ha annunciato una raccolta firme: “Vogliamo sensibilizzare i cittadini su quanto sta accadendo e portarli in consiglio comunale se vorranno” ha fatto sapere Zamperini “valutiamo poi altri passi: se necessario, scriveremo ad altri organi”.