Dadati, dimissioni ‘fantasma’. Nava: “Non ha comunicato nulla”

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LECCO – Ad oggi l’assessore Fabio Dadati non ha ancora comunicato ufficialmente le proprie dimissioni, né la Provincia l’ha dimissionato”. Con queste parole il presidente della provincia di Lecco, Daniele Nava, ha commentato, su richiesta del consigliere Chiara Bonfanti (Pd), l’assenza dell’assessore al Consiglio provinciale di lunedì sera.  

Al momento non ho nuove informazioni – ha spiegato il presidente della Provincia di Lecco – e sulla base di articoli di giornale e di documenti non ufficiali – ha proseguito Navaconsidero le dimissioni di Dadati come non avvenute”. “Rispetto alle dimissioni dell’assessore – che nei giorni scorsi ha annunciato di abbandonare il Pdl per impegnarsi nel movimento “Rinascimento Italiano” (vedi articolo) – il presidente Nava ha sottolineato che “non ci sono ancora state comunicazioni ufficiali perché possano esserci provvedimenti da parte dell’interessato o della presidenza”.

Il presidente della provincia è stato categorico anche sulla questione delle deleghe in mano a Dadati: “il problema della spartizione delle deleghe non esiste, per ora l’assessore Dadati ha semplicemente detto al presidente che se ritiene che si debba dimettere, si dimetterà”. Per ammissione dello stesso Daniele Nava, “maggiori informazioni si avranno soltanto tra domani e dopo”.

Nel frattempo proprio lo stesso Dadati fa sapere: “Come scritto sulla mia bacheca in Facebook desidero ribadire, perché non ci siano fraintendimenti, che in data 25 ottobre ho trasmesso la lettera di dimissioni da assessore provinciale al presidente della Provincia di Lecco, Daniele Nava, lasciando a lui, non ai partiti a cui non appartengo più, la disponibilità di rimanere un periodo tecnico per la chiusura dei progetti aperti. Questo con l’unica motivazione di responsabilità e rispetto per lavoratori e aziende che hanno riposto fiducia nel lavoro svolto nell’ambito delle deleghe affidatemi al Lavoro, Turismo, Agricoltura, Attività economiche e Università“.

Non resta dunque che attendere ancora qualche giorno per conoscere gli sviluppi di una vicenda che sta animando la vita politica della provincia di Lecco.