Fabio Dadati: “Le ragioni delle mie dimissioni”

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Fabio Dadati

Provincia, Provincia e ancora Provincia. Una carriera votata all’ente di Villa Locatelli, il leitmotiv di Fabio Dadati per spiegare le motivazioni della sua dipartita (solo politica) da Palazzo Bovara è questo.

Inizia prendendola da lontano: “Per due mandati dal 1999 al 2009 sono stato capogruppo di minoranza per AN in Provincia” “Quando mi è stato chiesto di seguire e impostare la campagna elettorale di Daniele Nava, non volevo entrare in lista. Poi abbiamo vinto e ho ricevuto l’incarico promesso”. Neanche il tempo di guardarsi intorno come assessore al turismo e allo sviluppo economico che al di là della piazza, nel palazzo comunale succede il ribaltone Faggi, il sindaco leghista viene mandata a gambe all’aria e arrivano un commissario prefettizio e poi nuove elezioni. In occasione delle quali sarà il vice ministro Roberto Castelli ad accettare a malincuore di diventare il candidato del centro destra. E Dadati di entrare nella lista che lo sostiene.  “In quell’occasione – dice l’assessore – c’era da confermare un piano che mettesse in evidenza il lavoro già impostato con Nava, così ho dato la mia disponibilità, ma ho sempre messo in chiaro che sarei rimasto in Provincia. Il mio è stato un impegno verso una lista e una campagna elettorale, con generosità”.

Quindi nessun cumulo di cariche, Dadati non si sente catalizzatore di careghe anzi afferma di aver più volte espresso la volontà di lasciare lo scranno comunale, ma i motori poi sono rimasti spenti. “Per l’assenza di una regola all’interno del Pdl che vietasse il doppio incarico”.

Ma veniamo ai giorni nostri e alle dimissioni la cui richiesta è stata protocollata stamane venerdì. Prima di arrivarci Dadati racconta di aver domandato ai suoi se dovesse lasciare villa Locatelli. “Tutti mi hanno risposto di no” – prosegue. E quindi l’addio è alla ‘seconda casa’ in palazzo Bovara e non alla residenza che considera principale: “Hanno apprezzato la mia scelta e rinnovato la fiducia nei miei confronti”.

Questo non significa che dalle parti del Comune di Lecco non si vedranno più girare le giacche abbondanti di Dadati. Anzi stando alle sue parole, per il futuro – a parte i saluti di lunedì prossimo, consiglio provinciale concomitante permettendo –  garantisce di rimanare di appoggio – esterno ovviamente – al gruppo comunale.