Di Pietro a Lecco: “Le ‘castagne’ marce vanno eliminate”

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LECCO – Una mezz’ora circa di ritardo rispetto l’orario stabilito (9.30) ma alla fine l’onorevole Antonio Di Pietro è arrivato. Mani in tasca, passo lento, sorridente e nessuna guardia del corpo al seguito. Il leader dell’Italia dei Valori ha fatto ingresso così in piazza Garibaldi a Lecco dov’è questa mattina è stato allestito un gazebo per la raccolta firme relativa ai quattro referendum intitolata “Meno Casta più lavoro” che prevedono: il ripristino dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, l’abrogazione del finanziamento ai partiti, il ripristino dei diritti del contratto nazionale di lavoro e l’abrogazione della diaria ai parlamentari.

Una cinquantina in tutto gli “afecionados” che si sono fatti trovare all’appuntamento, durante il quale l’onorevole Di Pietro, dopo aver salutato tutti ha deciso di dare vita a un fuori programma andando a curiosare nel gazebo antistante quello dell’Italia dei Valori dove si stavano preparando caldarroste.

E il fuori programma è servito come spunto all’onorevole per stigmatizzare quanto accaduto in Regione Lombardia sotto il governo di Roberto Formigoni: “A tutti può capitare di trovare una mela marcia nel cesto oppure come a quei signori di fronte che stanno preparando le caldarroste di avere tra le tante una castagna marcia, ma quando la individuano la eliminano e così è bene che si faccia anche in politica e tra i partiti”.

Di Pietro ha quindi aggiunto: “Riteniamo che di fronte agli scandali che sono emersi e alla impossibilità di dare fiducia a un’amministrazione così compromessa come quella di Formigoni sia necessario tornare al voto per permettere ai cittadini di scegliere chi deve andare al Pirellone e chi deve tornare a casa. Più in generale, riteniamo che gli scandali di questa nuova tangentopoli siano così gravi che devono essere affrontati in termini di sistema legislativo. In particolare deploriamo il fatto che ancora oggi, dopo tutto quello che è accaduto, il decreto anti-corruzione non è stato ancora varato e che comunque quel che si stanno per varare è più che un cambiamento radicale, una lavata di faccia, perchè il decreto anti-corruzione non prevede alcuni punti principali come, la non eleggibilità delle persone candannate, la non possibilità di  svolgere incarichi di Governo per chi è sotto processo, non prevede l’antiriciclaggio, non prevede l’introduzione del falso in bilancio, ha ridotto i tempi delle prescrizioni… insomma noi dell’Italia dei Valori applichiamo a noi stessi questi principi etici senza una legge tant’è vero che quando è stato coinvolto un nostro consigliere regionale Vincenzo Maruccio (in Regione Lazio, ndr) gli sono state date 3 ore di tempo per andarsene e lui in 20 minuti si è dimesso dalla carica e dal consiglio”.

Quindi di Pietro ha concluso: “20 anni fa scoprimmo la malattia  sociale che era la corruzione, ma anzichè curare la malattia sono stati curati i medici. Oggi come oggi per ridare credibilità alla politica ci vuole un codice etico. Fermo restando che non puoi sapere prima se qualcuno ti tradirà o meno, perchè – ha aggiunto un con un pizzico di ironia –  se fosse possibile in natura, non esisterebbe l’istituto del divorzio. Purtroppo però, a differenza di quello che succede in famiglia, i delinquenti dalla politica non divorziano e quindi bisogna stabilire una regola che prevede il divorzio obbligato”.

Sul Governo Monti  Di Pietro è stato categorico: “Ha inguaiato ancora di più le famiglie italiane e ha acuito il divario sociale tra i pochi che stanno bene e i tanti che stanno male. E’ un Governo dei poteri forti a cui io vorrei oppormi”.

Ezio Venturini, capogruppo consiliare nel Comune di Lecco ha commentato così l’arrivo del presidente dell’Idv: “E’ un momento per noi emozionante che coincide con un altro momento significativo: l’inaugurazione della nostra sede. Un risultato atteso da tempo in quanto non avevamo mai avuto una sede finora e raggiunto grazie al contributo di tutti gli iscritti. Non dobbiamo inoltre dimenticare l’inizio della campagna referendaria che ci farà soffrire per due o tre mesi ma sono convinto che il risultato sarà eccezionale e riusciremo ad arrivare alla raccolta delle 500mila firme necessarie”.

Pienamente soddisfatto anche l’assessore comunale Ivano Donato: “E’ una giornata importantissima per l’Italia dei Valori che, rispetto alle altre realtà politiche ha saputo dare una risposta differente e alternativa perchè noi gli inquisiti li mandiamo a casa. La politica deve essere reppresentata da persone per bene e su questo noi non transigiamo”. Sulla vicenda che ha travolto la Regione Lombardia Donato non fa sconti: “La situazione va letta per quella che è: una Giunta che ha così tanti inquisiti non può andare avanti  perchè non è più credibile, quindi noi riteniamo opportuno che il presidente Formigoni si dimetta”.

Spazio poi a un rinfresco con il quale è stata “battezzata” la nuova sede situata nel cuore di Belledo in via Giulio Fiocchi nella ex sede del “Circolo Ettore Riva” in presenza di numerosi tesserati e simpatizzanti tra i quali anche il consigliere provinciale Giancarlo Valsecchi.
Sul blog dell’assessore Donato l’intera storia dell’ex Circolo Ettore Riva qui il link: http://www.ivanodonato.it/wordpress/italia-dei-valori-sede-lecco/