Dura lettera di Venturini (Idv) sul caso Targa Rsi

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LECCO – Dura lettera del capogruppo consiliare dell’Italia dei Valori in merito al caso della targa commemorativa dei fucilati della Repubblica Sociale Italiana. Ezio Venturini si rivolge ai “simpatici colleghi“, come li definisce lui stesso nella missiva ovvero Antonio Pasquini e Giacomo Zamperini entrambi del Pdl, strenui sostenitori del fatto che la targa affissa sul muro esterno dello stadio Rigamonti Ceppi debba rimanere al suo posto. Il consigliere Venturini nella sua lettera ribadisce che non ha nessuna intenzione di ritare la mozione presentata nell’ultimo Consiglio comunale, punto poi non discusso per il “tempo scaduto” ma che verrà riprosta nella prossima seduta, con la quale chiede che quella targa venga rimossa. Di seguito la lettera di Venturini.

“La verità spesso fa male, è così che quando ci si accorge di essere ormai con le spalle al muro si invoca amore e fratellanza, libertà e democrazia, oppure si ha la reazione opposta di disfida, denigrando anche l’evidenza storica. Nel primo caso Antonio Pasquini: “Le ultime parole di quei ragazzi di prima di morire non sono state di odio, ma di amore verso la propria Patria.”, “la targa va protetta”. Il secondo Giacomo Zamperini: “25 Aprile lutto Nazionale, io non ho un Ca… da festeggiare”. Però vorrei ricordare ai due simpatici colleghi che queste persone, pur avendo il massimo rispetto per la loro morte, hanno rappresentato la causa e il motivo per il quale sono morte sull’intero continente europeo milioni di persone innocenti, per cui non stiamo quindi parlando di benemeriti cittadini, ma di

La targa commemorativa dei fucilati Rsi

assassini, che fino all’ultimo giorno e oltre (era il 28 aprile del 1945) con l’inganno fingendo la resa hanno commesso un vero e proprio omicidio che in guerra secondo il codice militare viene punito con la pena di morte , e in quei giorni si applicava il codice militare di guerra. Se non si fosse realmente voluto metter un dito nella piaga, per ricordare una amara pagina della nostra storia Lecchese non si sarebbe messa una targa nel 2001 (precisamente dopo 56 anni dai fatti ), una targa proprio dove il presidente Pertini 26 anni prima conferì alla città di Lecco la medaglia d’argento al valor militare. Targa messa in gran fretta a seguito di una richiesta alquanto incerta, (nessuna delibera di Consiglio o Giunta) per mezzo di fax da parte di Alleanza Nazionale e Forza Italia, per cui targa privata su muro Pubblico. Penso che oggi dopo esattamente 67 anni sia giusto una volta per tutte decidere, dare una risposta precisa e netta, qualunque sia, senza troppi forse e ma, lasciare la targa o rimuoverla? Se la si lascerà ognuno di noi si prenderà la propria responsabilità, e una volta per tutte le diatribe finiranno, un governo di centro sinistra ha voluto lasciare la targa. Per quanto mi riguarda non intendo ritirare la mia mozione, sono sicuramente pronto ad accettare qualsiasi tipo di dialogo o emendamento sia da Destra che da Sinistra, naturalmente di logica e buon senso. Ora si vedrà se Don Abbondio aveva ragione: “se il coraggio non ce l’ha, non se lo può dare”.

Ezio Venturini
Capogruppo consiliare Idv