Formigoni a Lecco: “Non cedo, ho la coscienza pulita”

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LECCO – Un Roberto Formigoni che ha spaziato a 360 gradi quello che ieri è tornato a Lecco, in sala Don Ticozzi, per presentare il suo libro “Il buon governo” in una serata organizzata dal Pdl dal titolo “Una buona politica è possibile”.

Nel pieno delle polemiche per il coinvolgimento giudiziario dell’assessore Zambetti, e all’indomani dell’azzeramento della giunta Lombarda, Formigoni ha voluto giocare in casa dove, nonostante  un gruppo di contestazione, prudentemente tenuto fuori dalla sala, è stato accolto da un Pdl locale che si è stretto attorno ad una delle sue figure simbolo.

Non a caso, infatti, il vice segretario provinciale Antonio Pasquini, durante il suo intervento, ha più volte ribadito la necessità di “stringersi a corte” attorno agli uomini simbolo del partito, chiedendo però anche “intransigenza” nei confronti di “chi tradisce la nostra fiducia. Zambetti ha distrutto la credibilità di gente come Boscagli – spiega Pasquini – che da anni lavora con impegno sul nostro territorio”, di fatto decretandone la fine anche come assessore regionale.

Ma è stato ovviamente Formigoni il mattatore della serata. In apertura, intervistato,ha  finto di ignorare la contestazione, “Quale contestazione? Io ho sentito solo scroscianti applausi”, e poi più avanti difende integralmente il suo operato: “Noi vogliamo che venga fatta una “Operazione Verità” per far vedere, anche con un pizzico d’orgoglio, quali sono i risultati della nostra buona politica in Regione Lombardia – iniziando poi a snocciolare numeri – La Lombardia è l’unica regione d’Europa che abbia un rating più alto di quello dello stato nazionale di riferimento, aumentando la propria quota di investimenti dall’estero: attiriamo infatti il 67% degli investimenti stranieri in Italia”.

Passando all’attualità e agli scandali che hanno investito la Regione: “Quanto al problema della corruzione: quella di questi giorni è stata una botta fortissima. Quando abbiamo iniziato con questa giunta, ho chiesto a tutti di essere esenti da qualsiasi coinvolgimento e tutti mi avevano giurato di essere limpidi. Chi è stato coinvolto in quest’inchiesta mi aveva giurato la sua onestà, e quindi ha tradito sia me che il partito – ma ha poi rilanciato – Ora andiamo verso l’ azzeramento della giunta, che sarà più snella, con meno assessori”.

Formigoni non ha però trascurato una stoccata alle Procure: “La magistratura faccia il suo dovere. Ma che sia la magistratura e non i mass media, dove ormai si consumano i processi sulla base di voci di corridoio che puntualmente trapelano dalle Procure, dove basta un indizio per ammazzare qualcuno, che poi magari si rivela innocente. Anche Ottaviano Del Turco, costretto alle dimissioni da una Procura che sembrava avere una montagna di prove, è sotto processo da 4 anni e le prove ancora non ci sono; nel  frattempo si è distrutto un uomo ed una Giunta regionale”.

“E per questo che tiro dritto – ha chiuso il presidente della Regione, ribadendo che non si dimetterà – perché se si ha la coscienza pulita, non bisogna cedere.”