Il coordinatore provinciale analizza il risultato che premia il partito di Giorgia Meloni
“Hanno vinto la coerenza e le nostre proposte sulla politica fiscale ed economica”
LECCO – “Il risultato di Fratelli d’Italia in provincia di Lecco? Sono sbalordito. Vedendo i sondaggi mi aspettato di andare bene, avrei pensato a un risultato intorno al 22% e invece siamo vicinissimi al 30%, quattro punti sopra la media nazionale. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato e si sono impegnati per raggiungere questa vittoria”.
Fabio Mastroberardino, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, a spoglio quasi concluso, analizza un risultato storico che è andato al di là delle più rosee aspettative: “Siamo primi in quasi tutti i comuni del lecchese (in alcuni comuni della Valsassina siamo vicini al 40% e nelle città più grandi come Calolzio, Lecco e Valmadrera siamo intorno al 26%) e questo è il segnale del grande lavoro che è stato fatto da tutti nei territorio. devo dire che, in primis, sono contento per l’Italia: la volontà degli italiani è stata premiare in maniera netta il Centrodestra e, in particolare, Fratelli d’Italia e questo ci darà un governo stabile”.
Cosa hanno voluto dire gli italiani con questo voto? “Sicuramente hanno voluto dare fiducia alla nostra politica fiscale ed economica: la riduzione del cuneo fiscale e l’essere contro al Reddito di Cittadinanza sono di sicuro due aspetti che hanno portato a un risultato così netto al Nord. Il tessuto produttivo era in cerca di proposte e risposte che, evidentemente, ha trovato in Fratelli d’Italia. Una politica che, al contrario, ci ha fatto perdere un po’ di voti al Sud dove tradizionalmente eravamo più forti. E poi credo sia stato fondamentale il tema della coerenza”.
E adesso, cosa accadrà alla luce di un risultato così ampio? “Continueremo a lavorare come abbiamo fatto fino ad oggi, anzi di più. Vogliamo aprirci il più possibile a tutti gli amministratori della provincia che vogliono lavorare con noi e poi, di certo, sarà fondamentale continuare a radicarci sempre di più sul territorio perché, soprattutto dopo il taglio dei parlamentari, è necessario seguire percorsi che portino a collegamenti diretti tra i cittadini dei vari territori e il parlamento”.