LECCO – Non è certo un bel periodo per la Lega Nord, travolta dagli scandali che hanno colpito il cuore del movimento, il quale è ora in cerca di una nuova guida carismatica che potrebbe nascere al prossimo congresso nazionale, previsto per fine giugno. Nel frattempo il gruppo cerca di mantenere la propria compattezza, ed una forte spinta non può che arrivare dalla freschezza e della passione di chi è cresciuto in “casa” Carroccio. Per questo i Giovani Padani hanno deciso di attivarsi nella giornata di sabato, con un gazebo in via Cavour, per la raccolta di nuove adesioni alla loro associazione.
“Noi ci crediamo ancora – spiega il coordinatore del gruppo, Fabio Anghileri – ovviamente gli ultimi accadimenti hanno danneggiato anche noi giovani, che ci mettiamo la faccia tutti i giorni e ci confrontiamo con i cittadini. C’è malumore anche dalla nostra parte, perché quello che è stato fatto è ingiusto nei confronti dei cittadini, dei militanti e dei votanti della Lega, ma ci sono state delle scelte: abbiamo espulso tutti quelli che hanno sbagliato. Ora ci sono i congressi e speriamo ci sia più spazio per i giovani, nel segno del rinnovamento”.
La figura di Umberto Bossi è stata duramente colpita dalle vicende che vedono in primo piano i suoi figli. Che effetto ha provocato tutto ciò nei giovani sostenitori leghisti? “Se siamo qui è grazie a lui – prosegue Anghileri – per noi è come un padre. A mio parere, dopo la malattia è stato condizionato da certe persone e inconsciamente ha optato per delle decisioni che non avrebbe mai preso se non fosse stato in quelle condizioni. Come quando ha cercato di chiudere la bocca a Maroni, ora invece è il primo a spingere la sua candidatura federale” .
Al banchetto dei Giovani Padani era presente anche il consigliere provinciale Giovanni Pasquini: “Noi sappiamo che la Lega è pulita, e quello che è stato fatto ha danneggiato prima di tutto il partito, che si è costituito parte civile. Ciò che più ci ha infastidito è stato il voler scardinare il progetto federale, dell’autonomia della Padania. Ora, Matteo Salvini, che sosteniamo per il congresso lombardo, e il sindaco di Verona Flavio Tosi, rappresentano la Lega 2.0, ovvero il punto di ripartenza; il passato non si dimentica ma deve nascere una Lega ancor più movimento del territorio”.
“Essere a Roma non ci ha fatto così bene come credevamo – continua Pasquini – però ci abbiamo provato, cercando di scardinare il sistema centrale, ed io penso che un pò ci siamo riusciti, perché Roma si è dovuta confrontare con il Nord. C’ è una legge sul federalismo fiscale che è ferma e approvata, manca solo un decreto attuativo e penso che i Giovani Pandani abbiano il diritto di chiedere che si tenti di far ripartire questa legge. Se il governo Monti avesse il buon gusto di prestare attenzione a quello che c’è scritto , magari scoprirebbe che ci sono cose interessanti anche per loro”.
Nel pomeriggio, si è fermato a salutare i militati anche il presidente del Consiglio provinciale, Carlo Malugani.