La ministra Pinotti a Lecco: “Serve un riformismo coraggioso. Renzi lo può dare”

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LECCO – Meno di cinquanta persone ad accogliere la ministra della Difesa Roberta Pinotti che questa mattina, sabato, è arrivata a Lecco per sostenere la candidatura di Matteo Renzi a segretario del PD, in previsione delle elezioni primarie in calendario per il prossimo 30 aprile. Assente il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, che avrebbe dovuto intervenire mentre, in netto ritardo sul programma di giornata, il presidente della Provincia Flavio Polano.

La ministra della Difesa Roberta Pinotti

 

Ad accogliere la ministra presso la sala conferenze di Palazzo Falck, in piazza Garibaldi, sono stati l’onorevole Gian Mario Fragomeli, insieme al consigliere regionale Raffaele Straniero, al segretario provinciale del PD Fausto Crimella e a per il Comitato Lecco con Matteo Renzi la consigliere comunale Agnese Massaro. Presente, per un saluto prima dell’inizio del convegno, anche il presidente della Fiocchi Munizioni di Lecco Stefano Fiocchi. 

la ministra Pinotti e l’onorevole Gian Mario Fragomeli (PD)

 

“Una presenza importante”, quella della ministra a in città, per i rappresentati del PD lecchesi pronti a sostenere Matteo Renzi alle primarie di fine aprile, come ha sottolineato, nel fare gli onori di casa, il segretario cittadino del PD Crimella.
Segretario che ha poi motivato la poca presenza in sala per la concomitanza con la giornata di mobilitazione sul territorio, con 57 banchetti in tutta la provincia, pro Matteo Renzi.

Un aspetto del quale la ministra stessa non ha dato peso, esordendo: “Non preoccupatevi se oggi la sala non è piena. La mobilitazione odierna fa parte di un lavoro importante e utile, in quanto momento di confronto con la cittadinanza”.

Il segretario provinciale del PD Fausto Crimella con la ministra Pinotti

 

E in merito al suo appoggio per Renzi alle primarie, la ministra ha dichiarato: “Questo Paese ha bisogno di un riformismo coraggioso che tenga insieme la solidarietà con il bisogno di dare spazio al lavoro e a chi fa impresa. Nell’esperienza di governo che ho avuto, per quasi tre anni con Matteo Renzi, ho visto la sua capacità di tenere insieme i bisogno di chi è debole con la spinta dell’eccellenza in Italia e il nostro, che è un grande Paese, ha bisogno di questo spirito”.

Per quanto concerne invece il delicato tema del terrorismo, la ministra ha sottolineato: “L’Italia è impegnata in Iraq contro terrorismo, Paese in cui si è  fatto strada. In questi anni abbiamo avuto buoni successi appoggiando degli iracheni molto importanti tanto che anche la città di Mossul, una delle capitali del Califfato, è stata quasi completamente liberata. Il terrorismo che si fa Stato – ha aggiunto la ministra – lancia un messaggio di forza e un proclama che purtroppo fa molti adepti. C’è bisogno di un lavoro attentissimo anche nei nostri Paesi e questo sarà un lavoro lungo. Bisogna bloccare tutto l’odio propagato che sta innescando episodi terribili come si è visto in più parti del mondo ma anche in alcune capitali europee. In Italia, su questo fronte, stiamo lavorando da tempo attraverso il ‘Casa’ (Centro Analisi Strategico Antiterrorismo), strutta strategica terrorismo all’interno della quale si riuniscono tutti coloro che, a vario titolo, lavorano in Italia per prevenire il terrorismo. Questo ci permette di mettere insieme tutte le informazioni delle quali si è in possesso cercando di fare una buona prevenzione. Si tratta di un lavoro fondamentale insieme al fatto che l’odio si può combattere sia agendo in modo molto determinato nei confronti del crimine ma anche sviluppando una cultura dell’integrazione che è necessaria per fare in modo che non si ergano i muri dell’odio”.