Seguitissimo l’incontro di venerdì 24 febbraio che si è svolto nella sala conferenze della Banca Popolare di Sondrio durante il quale è stato presentato il libro “Le conseguenze del cemento” scritto dal giornalista del mensile Altreconomia, Luca Martinelli.
Oltre alla presentazione del libro, nel quale si parla con puntualità e chiarezza di Italia e delle conseguenze di una sterminata, incomprensibile e trasversale rincorsa alla cementificazione del Paese, è stato proiettato il documentario realizzato da Qui Lecco Libera intitolato “Coltivando cave”, concentrato sugli scenari presenti e futuri legati al nascituro piano cave provinciale.
In questo documentario, prodotto dopo aver girato non solo per montagne e cave ma anche per Uffici comunali intervistando sindaci e assessori e studiando documenti ufficiali, si riesce a cogliere con chiarezza quanto pochi ancora conoscono.
“Si tratta di decine di milioni di metri cubi di roccia scavati in particolare (ma non solo) dalle montagne lecchesi destinati a sostenere un mercato cementifero saturo e in declino – spiegano i portavoce di Qui Lecco Libera – Il tutto sulle spalle del Bene comune chiamato ambiente e della salute dei cittadini, nell’indifferenza di buona parte del ceto politico; sempre intento a bollare i critici come prevenuti disfattisti”.
Il Documentario si concentra soprattutto sul Monte lecchese Magnodeno, il fratello minore del Resegone, sfregiato in passato e minacciato nuovamente dal piano cave in elaborazione.
“Come emerge dal documentario “Coltivando cave”, infatti, l’Amministrazione di Lecco si scopre sorprendentemente schierata a favore delle escavazioni – proseguono i ragazzi di Qui Lecco Libera – anche perché riparata dietro a “ripristini ambientali” che ricordano tanto la neolingua di Orwell e si scontrano con le immagini del documentario. “Coltivando cave” mostra le cifre, le schede, le quantità contenute nei documenti ufficiali del nuovo piano cave provinciale. L’assenza dei reali fabbisogni, le ricadute ambientali e non solo di queste voragini”.
Di seguito il filmato