La paralisi viabilistica dovuta alla chiusura del tunnel del Barro ha accesso il dibattito politico
Mainetti: “Tutti gli amministratori della provincia devono unirsi e trovare una soluzione”
LECCO – L’emergenza alla viabilità riscontrata nella mattinata di mercoledì, 5 marzo, a Lecco quando la città è rimasta paralizzata per due incidenti avvenuti all’interno della galleria del Monte Barro ha acceso il dibattito politico. Anche Giacomo Mainetti, referente cittadino di Azione Lecco, è intervenuto puntando l’attenzione sulla necessità di un piano infrastrutturale condiviso
“Mercoledì 5 marzo a Lecco è successo di nuovo. Alcuni problemi viabilistici fuori dal territorio del nostro Comune, hanno causato la totale paralisi della città di Lecco e dei comuni limitrofi, con conseguenti lunghe code e aumento dell’inquinamento. Come è ovvio e scontato in queste situazioni, l’ira dei cittadini e delle varie fazioni politiche si è fatta sentire. Tra le varie voci ci sono moltissime proposte molto interessanti e condivisibili.
Prima di tutto c’è chi dice che il ponte Azzone Visconti debba essere sempre aperto, proposta sulla quale siamo assolutamente d’accordo. Non ha senso tenere chiusa una delle possibili porte di accesso in entrata o uscita da Lecco. I cittadini arrabbiati urlano al ritorno al ponte Vecchio a due corsie. Soluzione che, oltre a non essere fattibile per questioni di spazio, non avrebbe in ogni caso risolto l’emergenza di mercoledì, visto che il ponte è stato aperto in uscita fin dalla mattina.
Poi c’è chi ha urlato alla mancanza di un piano per le emergenze, che invece è presente ed è stato attuato dal Comune. Forse con un po’ di ritardo? O forse il piano non è perfetto e va aggiornato? Forse, non possiamo sapere, ma questo avrebbe cambiato qualcosa? Qualche transenna e vigile urbano in più (vigili che tra l’altro erano già presenti sul posto fin dalla mattina) avrebbero potuto risolvere l’emergenza viabilità di mercoledì? Purtroppo, sappiamo bene che la risposta è no.
C’è anche chi ha gridato alla necessità del quarto ponte in entrambe le direzioni. Tema che ci trova estremamente favorevoli. Questo sicuramente avrebbe migliorato la situazione, purtroppo però senza risolverla.
Lecco ha la peculiarità di essere un gioiello paesaggistico chiuso alle spalle da montagne impervie e davanti da un bellissimo lago. Questa sua peculiarità fa a botte con il traffico sempre crescente e le vie di uscita dalla città non sufficienti a gestire il traffico. Soprattutto quando succede qualcosa sulla SS36. È dunque venuto il momento di iniziare a pensare in grande. I singoli comuni purtroppo non possono fare quasi nulla da soli.
C’è bisogno di fare voce comune, e che tutti gli amministratori della provincia si mettano insieme per chiedere ai livelli più alti di iniziare a studiare un grande progetto che possa dare un po’ di respiro alle nostre città. Un ripensamento radicale della viabilità provinciale, un miglioramento dei servizi di trasporto su rotaia, delle nuove infrastrutture alternative che possano aiutare in casi emergenziali come quello di mercoledì”.

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