Elezioni 2020, Brivio ai suoi: “Non confondete rinnovamento con rottamazione”

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Il sindaco di Lecco Virginio Brivio

L’intervento dei sindaco Virginio Brivio in vista delle elezioni del prossimo anno

“Attenti a liquidare con un colpo di spugna persone che giorno dopo giorno hanno acquisito esperienza”

LECCO –  “Non sono solito indossare i panni del difensore d’ufficio (nonostante i miei studi in giurisprudenza…) anche perché gli assessori della mia giunta, dal primo mandato ad oggi, hanno dato il meglio di sé e saranno, come tutti noi, giudicati dagli elettori. Ma c’è un concetto che voglio chiarire, anche perché ha suscitato dibattito e qualche strumentalizzazione.

Come è noto, io son quasi giunto al mio capolinea lecchese ma sarò in campo per documentare (mi pare un verbo azzeccato) l’attività dell’amministrazione e smontare il ritornello bartoliano del “tutto sbagliato, tutto da rifare”. Certo chi sta, anche all’interno della maggioranza, puntando al cambiamento, toni e linguaggi a parte, fa il suo mestiere quando indica la necessità di intraprendere strade diverse con squadre differenti. Ma qui sta il punto e non è certo niente lessicale: attenzione a confondere il rinnovamento con la rottamazione.

Categoria, quest’ultima che, come noto, non ha portato fortuna e ha in sé un carattere distruttivo che non è nobile, peraltro, applicare alle persone.

Da qui alla fine del mandato sono impegnato a concludere opere di sicuro interesse ed avviare progetti e interventi dei quali potrà godere l’intera comunità lecchese: è bene ricordare, a chi ha poca memoria, che il patto di stabilità che bloccava sostanzialmente tutte le risorse per gli investimenti, è stato superato solo tre anni fa. E, inizialmente, tanto tempo è stato dedicato a sbrogliare matasse intricate (giuridiche, procedurali, finanziarie), poco visibili all’opinione pubblica, ma che rendevano oltremodo difficile l’attività del comune. E lo farò, questo ultimo tratto, anche grazie alla collaborazione e impegno degli assessori, che so certamente motivati a rendere operativo questo fine corsa.

In futuro io farò altro, ma starei attento a liquidare e cancellare con un colpo di spugna figure che,  giorno per giorno, hanno acquisito esperienza, competenze e molteplici rapporti (rapporti reali, non virtuali o di piccolo gruppo e spesso autoreferenziali come molti dei detrattori…).

Non si tratta, insomma, di promuovere o bocciare nessuno, anche perché le correzioni apportate alla giunta stanno a testimoniare che un conto è essere coerenti , altro è essere cocciuti. Quest’ultimo è un aggettivo che s’addice all’oste col suo vino, che lo difenderebbe anche quando fosse finito in aceto.

In definitiva, guardo da vicino le operazioni in corso per la primavera 2020, ma sto lontano dagli incontri bilaterali e multilaterali che si susseguono, proprio perché rispetto l’impegno ed il dovere di altri di valorizzare al meglio questa città; città che amo sinceramente e  nella quale non abito ma che “vivo” da mattina a sera ormai da lustri (almeno dal dicembre 1985, quando ho giurato allora come dipendente del Comune, davanti al Sindaco).

Non voglio attribuirmi meriti particolari, ma se la lecchesità tornata in auge non è una categoria anagrafica, credo che la cittadinanza me la sono guadagnata”.

Virginio Brivio