Elezioni 2026. La Lega lancia i primi nomi, ma Fratelli d’Italia e Forza Italia chiedono unità e confronto

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Giacomo Zamperini Roberto Gagliardi
Da sinistra, Giacomo Zamperini (Fratelli d'Italia) consigliere regionale e Roberto Gagliardi (coordinatore provinciale Forza Italia)

Fratelli d’Italia richiama alla coerenza: “I cittadini chiedono un cambianto. Serve una candidatura condivisa”

Forza Italia: “Tavolo di confronto per definire un percorso serio e condiviso allargando la coalizione di centrodestra”

LECCO – A un anno o poco meno dalle elezioni comunali del 2026, il centrodestra lecchese inizia a muovere i primi passi nella corsa per Palazzo Bovara. La Lega ha ufficialmente rotto gli indugi, presentando due possibili candidati espressione del partito: Carlo Piazza, giovane volto emergente, e Stefano Parolari, figura esperta del panorama amministrativo locale laddove vi sia un percorso condiviso. in caso di mancata unità della coalizione, potrebbe scendere in campo anche una figura di primo piano come Mauro Piazza, attuale Sottosegretario regionale. Ma se da un lato il Carroccio mostra di voler dettare il ritmo della campagna, dall’altro gli alleati chiedono cautela, condivisione e un percorso comune (vedi articolo).

L’annuncio della Lega ha infatti acceso il dibattito all’interno del centrodestra. Fratelli d’Italia, per voce del consigliere regionale Giacomo Zamperini, invita alla responsabilità: “È legittimo che emergano proposte dai partiti e vi siano aspirazioni da parte dei singoli, ma non servono personalismi e serve un richiamo forte all’unità. I cittadini ci chiedono un cambiamento e dobbiamo essere in grado di rispondere con una candidatura condivisa. Chi non condivide questo principio – aggiunge – dovrebbe assumersi la responsabilità di consegnare di nuovo la città al centrosinistra”.

Una posizione analoga arriva da Forza Italia, con il coordinatore provinciale Roberto Gagliardi che ribadisce la necessità di “aprire subito un tavolo di confronto per definire un percorso serio e condiviso, coinvolgendo anche i livelli regionali”. Secondo Gagliardi, il futuro candidato del centrodestra non dovrà essere solo espressione di un partito, ma “una figura civica, moderata, capace di ispirare fiducia, come avrebbe voluto il presidente Silvio Berlusconi: qualcuno cui i lecchesi affiderebbero la propria impresa”.

Gagliardi punta sull’allargamento della coalizione anche a forze come Noi Moderati, UDC, Azione e Patto per il Nord. Un percorso che, secondo Forza Italia, non può essere compromesso da “fughe in avanti”.

Tra aperture e distinguo, l’unico punto comune tra i partiti del centrodestra resta, al momento, la necessità di voltare pagina rispetto all’attuale amministrazione guidata dal sindaco Mauro Gattinoni alla guida di una coalizione di centrosinistra. Ma come farlo, e soprattutto con chi, resta il nodo da sciogliere. La Lega mostra di avere già i motori accesi, con due eventi pubblici fissati per fine giugno e inizio luglio. Fratelli d’Italia e Forza Italia, invece, chiedono di rallentare e riflettere insieme sulla direzione da prendere.

Il tempo non manca, ma il cantiere del centrodestra è ancora aperto. E per ora, la corsa verso Lecco 2026 inizia con qualche passo disallineato.