L’intervento delle associazioni lecchesi promotrici della raccolta firme per i referendum
“Decisione bocciatura non condivisibile. Continueremo con iniziative di sensibilizzazione, la libertà non può essere fermata”
LECCO – “La Corte Costituzionale ha, nella giornata di ieri, dichiarato inammissibile il Referendum Eutanasia Legale, sostenendo che “a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”.
La decisione è per noi inaspettata e, pur in attesa di leggere la motivazioni complete della Consulta, non condivisibile: il referendum si innestava su un percorso già avviato dalla Corte stessa con la sentenza Cappato-Antoniani sul suicidio assistito; l’analisi del consenso si sarebbe basata sulla disciplina prevista dalla legge 219/2017 in materia di consenso informato; l’abrogazione parziale lasciava intatte le tutele per minori e incapaci di intendere e di volere (anche solo temporaneamente a causa dell’assunzione di alcol o droghe o di stati di depressione). Non a caso, a favore del quesito si erano espressi insigni giuristi come Gaetano Silvestri (presidente emerito della Corte Costituzionale), Tullio Padovani, Michele Ainis, Andrea Pugiotto e Vladimiro Zagrebelsky.
Nonostante la delusione e la difficoltà ad accettare il fatto che in Italia il percorso verso maggiori libertà debba essere sempre irto di ostacoli, ci sentiamo di rassicurare i quasi 5.000 lecchesi che l’estate scorsa hanno apposto la loro firma sulla richiesta di referendum: la nostra battaglia non si ferma e continuerà fintantoché non saremo tutti liberi per davvero, fino alla fine. Già nei prossimi mesi, in attesa di poter avviare nuove iniziative sul tema dell’eutanasia attiva, è nostra intenzione continuare con la campagna di sensibilizzazione sul fine vita: stiamo portando avanti una serie di richieste di accesso agli atti presso i Comuni della Provincia di Lecco e la Prefettura per offrire una panoramica circa il deposito delle DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento, il cosiddetto biotestamento), valutare lo stato del servizio informativo e suggerire migliorie, oltre che per offrire assistenza a chi fosse interessato al deposito; intendiamo inoltre, nei prossimi mesi, promuovere un dibattito pubblico sullo stesso tema. La libertà non può essere fermata.
Considerazioni del tutto analoghe possono essere fatte sul Referendum Cannabis Legale, anch’esso dichiarato inammissibile: anche sul tema dell’antiproibizionsimo, della salute dei milioni di italiani che ne fanno uso e della necessità di strappare alle mafie un mercato da regolarizzare, la nostra battaglia non si arresterà”
Cellula Coscioni Lecco e associazione L’Asino di Buridano