Manca poco più di un anno alle elezioni Amministrative nel capoluogo lecchese
Confermata la candidatura dell’attuale sindaco Gattinoni, mentre il centrodestra è ancora in cerca dello sfidante. Non si esclude un terzo polo. La situazione si sta delineando, ma la sfida è aperta
LECCO – A poco più di un anno dalle elezioni amministrative, la partita per il futuro di Palazzo Bovara inizia a delinearsi, anche se molte pedine devono ancora trovare la propria posizione sullo scacchiere politico lecchese. La data del voto è fissata per la primavera del 2026, ma i primi movimenti, tra conferme, smentite e ipotesi, iniziano a prendere corpo.

Una certezza c’è: l’attuale sindaco Mauro Gattinoni si ricandiderà per un secondo mandato. E lo farà sostenuto dalla medesima coalizione di centrosinistra che nel 2020 lo aveva portato alla vittoria, al termine di un testa a testa all’ultimo voto con Peppino Ciresa, candidato del centrodestra, battuto allora per appena 30 preferenze.
A sostenere per certo Gattinoni nella corsa verso il bis sarà la sua civica Fattore Lecco, affiancata dal Partito Democratico (che aveva annunciato il sostegno alla candidatura tramite il capogruppo in consiglio comunale, Pietro Regazzoni, leggi qui) e dalle civiche Con la Sinistra Cambia Lecco e Ambientalmente Lecco.
La situazione è più incerta nel centrodestra che, pur avendo annunciato una campagna elettorale all’insegna dell’unità con Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia pronti a correre insieme, non ha ancora ufficializzato nessun nome contro Gattinoni. Le ipotesi, tuttavia, non mancano.

Mesi fa sembrava certa la candidatura di Mauro Piazza, sottosegretario della Lega in Regione, investito prima del tempo dai suoi con l’eloquente hashtag #ilmaurogiusto. Lo stesso Piazza aveva però poi escluso la possibilità di candidarsi alle elezioni, e tutt’oggi, da quanto abbiamo potuto apprendere tramite fonti vicine all’ambiente, nulla lascia presagire un cambio di rotta.
In casa Lega è riaffiorato anche il nome di Daniele Nava, ex presidente della Provincia di Lecco, già Sottosegretario in Regione Lombardia, da alcuni anni assente dalla scena politica lecchese. Un altro papabile sarebbe Antonio Rossi, ex assessore allo Sport della giunta Maroni in Lombardia, già candidato alle amministrative lecchesi del 2020 con la lista civica Lecco Ideale a sostegno di Peppino Ciresa. Eletto in consiglio comunale, nel 2023 Rossi si era dimesso per dedicarsi pienamente alla Fondazione Milano Cortina, di cui è City Operations Manager, impegnata nell’organizzazione delle Olimpiadi 2026. Un nome, quello del campione olimpico, che potrebbe fare spostare in modo significativo l’ago della bilancia dell’elettorato verso il centrodestra.
Passando a Forza Italia, sempre secondo indiscrezioni, a inizio della prossima settimana i vertici lecchesi del partito si riuniranno per decidere il nome del candidato da sottoporre alla coalizione di centrodestra. Tra le proposte che approderanno sul tavolo non si esclude il nome di Angela Fortino, attuale segretario cittadino di Forza Italia. Ma la rosa potrebbe includere anche i nomi di Simone Brigatti e Emilio Minuzzo, attualmente consiglieri comunali della lista Lecco Merita di Più/Lecco Ideale.

Per quanto riguarda Fratelli d’Italia, nessun nome ufficiale. ‘Voci di corridoio’ vedono Filippo Boscagli tra i possibili candidati, nome noto in città, classe 1980, da quasi vent’anni presenza fissa in consiglio comunale. Tra i nomi emersi, che non dovrebbero essere però nell’elenco dei possibili candidati, ci sarebbe anche quello di Lodovico Fiocchi, figlio dell’eurodeputato Pietro.
Secondo le indiscrezioni raccolte il centrodestra dovrebbe sciogliere le prime riserve dopo Pasqua, con l’ufficializzazione di una rosa di nomi papabili per la sfida elettorale contro Gattinoni.
Vicino al centrodestra, senza fare parte di alcun partito, c’è anche il numero uno di Confcommercio Lecco Antonio Peccati al quale in molti avrebbero chiesto di candidarsi, ma nell’intervista di fine anno a LeccoNotizie, però, Peccati aveva già sgomberato il campo da ogni dubbi, dichiarando: “Non mi candiderò a sindaco”.
Mauro Gattinoni da un lato, il nome del centrodestra dall’altro. Tuttavia la sfida elettorale potrebbe non essere a due: al voto manca un anno e c’è chi non esclude un possibile terzo candidato che potrebbe essere sostenuto dalle forze politiche che non si sono ancora espresse.

Come il gruppo di Italia Viva che oggi siede in maggioranza ma che ancora non si è esposto in merito al sostegno a Gattinoni. C’è poi Appello per Lecco: Corrado Valsecchi, ex assessore e candidato sindaco nel 2020, ha già più volte messo in chiaro che la coalizione di Gattinoni non godrà del suo appoggio alle elezioni 2026. La civica avrebbe già avuto incontri con Azione: semplici confronti o vere e proprie strategie per individuare concretamente un terzo candidato?
L’altra incognita riguarda il movimento di Comunità Democratica, realtà approdata da poco a Lecco, guidata dall’ex sindaco Virginio Brivio e da Raffaele Straniero, ex consigliere regionale in quota Partito Democratico: gruppo vicino al PD che al momento non si è espresso ufficialmente in merito alla corsa elettorale. Tuttavia, potrebbe diventare un punto di approdo per alcune figure che hanno avuto divergenze oggettive con l’attuale Amministrazione, come l’ex vicesindaco dem Francesca Bonacina (dimissionaria dal ruolo di presidente del consiglio comunale dopo il caso della nuova sede del Municipio) e i consiglieri Clara Fusi e Giovanni Tagliaferri, usciti anch’essi dal PD ma rimasti in consiglio comunale nel Gruppo Misto.
Nessuna indiscrezione, al momento, dal Movimento 5 Stelle, che nel 2020 aveva candidato Silvio Fumagalli.
In attesa che il quadro politico si definisca con maggiore chiarezza, la corsa per Palazzo Bovara si preannuncia tutt’altro che scontata. Con il centrosinistra che punta sulla continuità e un centrodestra ancora alla ricerca del nome giusto per sfidare Gattinoni, l’orizzonte elettorale resta aperto anche a scenari alternativi, con un possibile terzo polo che potrebbe rimescolare le carte in tavola. Da qui alla primavera del 2026, il tempo per alleanze, rotture e nuovi ingressi non manca: il “gioco” è appena iniziato, e a Lecco tutto è ancora da scrivere.