Lecco, la Lega è perplessa: “Monopattini a noleggio? Scelta discutibile”

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L’annuncio dell’introduzione di 200 monopattini elettrici a noleggio sulle strade di Lecco non convince i leghisti

LECCO – L’annuncio dell’introduzione di 200 monopattini elettrici a noleggio sulle strade di Lecco non convince. A sollevare dubbi è la  Lega Nord – congiuntamente la segreteria provinciale, quella cittadina e il gruppo consiliare – che esprime “forti perplessità” su quella che definisce una decisione inopportuna, soprattutto alla luce del recente episodio di cronaca che ha posto sotto i riflettori i limiti della sicurezza urbana.

Secondo il leghisti, il provvedimento rischia di generare ulteriori criticità in un contesto urbano già fortemente provato: traffico congestionato, numerosi cantieri aperti, attraversamenti pedonali poco sicuri e un trasporto pubblico “ridotto all’osso” con lo stop estivo ai treni e gli autobus sostitutivi considerati inadeguati. “L’arrivo dei monopattini rischia di peggiorare la situazione”, scrive la Lega, mettendo in guardia sui potenziali effetti negativi di un’iniziativa definita “prematura”.

Non si mette in discussione il principio della mobilità sostenibile, chiarisce il partito, ma si solleva un problema di metodo e di contesto. “È necessario interrogarsi sulla reale compatibilità di tali soluzioni con lo stato attuale delle infrastrutture cittadine e con il livello di controllo e prevenzione effettivamente garantito”, si legge nella nota.

Il timore è che, in assenza di un piano organico che disciplini l’utilizzo dei monopattini, ne regolamenti la circolazione e assicuri controlli costanti, l’introduzione di 200 mezzi elettrici possa aggravare i problemi di sicurezza pubblica, soprattutto per i più giovani, “spesso tentati da un uso disinvolto del mezzo”.

La Lega non esclude una disponibilità al dialogo, ma chiede un netto cambio di passo: “Si auspica un ripensamento dell’iniziativa o, quantomeno, un confronto pubblico sull’argomento, che coinvolga residenti, associazioni e forze dell’ordine”. L’obiettivo, concludono, deve restare quello di garantire che ogni nuova misura sia realmente al servizio della collettività, “e non un’ulteriore fonte di disagio”.