Lungolago e contributo perso, per il Ministero la colpa è del Comune

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Persi 429 mila euro per la progettazione del lungolago. Il Ministero al Comune: “Indicazioni disattese”

L’accesso agli atti del consigliere Corrado Valsecchi rivela lo scambio di missive

 

LECCO – “Le indicazioni, al riguardo, erano precise e puntuali, tuttavia il Comune di Lecco le ha disattese completamente in quanto non ha svolto alcun controllo come richiesto”.

E’ quanto il dirigente del Ministero degli Interni, Mario Serra, scriverebbe in risposta all’amministrazione comunale di Lecco in merito al mancato finanziamento assegnato al capoluogo manzoniano sulla progettazione del nuovo lungolago (vedi articolo).

Una risposta che trapela dopo la richiesta di accesso agli atti effettuata dal consigliere di minoranza, Corrado Valsecchi, che l’ha resa pubblica in una nota inviata ai quotidiani locali.

“Al Comune di Lecco mancava nell’album delle figurine solo la guerra al Ministero degli Interni – scrive Valsecchi – Quando sbagliano i cittadini ne pagano le conseguenze, la stessa sorte quando sbaglia la Pubblica Amministrazione nel rapporto di una corretta reciprocità istituzionale. Ho ricevuto gli atti e sono rimasto sconcertato dalle relazioni epistolari tra Comune e Ministero degli Interni. Dai toni delle missive, dalle ostinazioni a ricercare colpevoli, dalla mancanza di lucidità istituzionale”.

Corrado Valsecchi

L’errore che avrebbe fatto perdere il finanziamento al Comune, per circa 429 mila euro,  riguarderebbe l’apposizione di una firma da parte di una figura dirigenziale differente rispetto a quella richiesta dal Ministero.

“Abbiamo perso un contributo, anzi due con il DUC, ma perderemo anche il terzo e poi il quarto se questa Amministrazione continua ad ignorare i suggerimenti che gli vengono dati – dice Valsecchi – Non credo che azioni e contestazioni giudizialmente annunciati porteranno a epiloghi diversi se non incancrenire il rapporto con il Governo Centrale e le sue innumerevoli Istituzioni. Si possono anche mettere nel conto la perdita di contributi per motivi burocratici, ma non possiamo invece permetterci testardamente e con supponenza di intraprendere sempre guerre con tutti pensando di non essere mai sottoposti al giudizio degli altri”.