La sinistra: “Chiederemo a Unicalce l’impegno economico sui ripristini. Nel Pgt la nuova destinazione delle aree”
Gli replica duramente Appello per Lecco: “Vaselina per i loro sostenitori. Incapaci di assumersi responsabilità”
LECCO – Dopo il ‘sì’ concesso dalla Conferenza dei Servizi ad Unicalce per l’ampliamento della cava sul Magnodeno, Con La Sinistra Cambia Lecco, forza di governo in municipio, interviene con una nota stampa sull’argomento:
“Si tratta del passaggio preliminare dell’autorizzazione a cavare circa 2.800.000 mc di calcare nella cava Vaiolo Alta. Perché questa autorizzazione diventi effettiva Unicalce deve presentare un progetto attuativo che tenga conto delle prescrizioni previste dal PAUR e soprattutto deve stipulare una convenzione con la nostra Amministrazione Comunale, che, è bene chiarire fin da subito, dovrà necessariamente prevedere un congruo impegno economico da parte di Unicalce per il ripristino ambientale, infrastrutturale e la messa in sicurezza dell’intera area”.
“Il Comitato Salviamo il Magnodeno – aggiungono da Cambia Lecco – ha il merito di avere sollevato con forza questa tematica, e ora si tratta di vedere quali sono gli strumenti che l’Amministrazione Comunale può utilizzare per ottenere il risultato che a nostro avviso deve considerarsi di straordinaria importanza: chiudere la cava al termine di questo ciclo e valorizzare la profonda alterazione che essa ha prodotto sul territorio nei diversi decenni di attività, riqualificando il sito e restituendolo a un uso pubblico di qualità, affinché la comunità lecchese venga almeno risarcita dei disagi che ha lungamente sopportato”.
“La revisione del PGT che partirà nei prossimi mesi dovrà necessariamente indicare la destinazione d’uso di quelle aree e la convenzione che il Comune dovrà stipulare fino al 2034 (anno di scadenza del piano cave vigente) dovrà cominciare ad avere al suo interno indirizzi ben precisi che vanno in quella direzione, evitando tassativamente altro consumo di suolo, quale quello di nuove strade che incentiverebbero altri insediamenti – aggiungono – Siamo certi che l’Amministrazione Comunale continuerà il confronto aperto con i cittadini, le associazioni, i comitati le forze politiche e sociali per individuare insieme le scelte migliori e condivise per quelle aree. Una cosa è chiara fin da subito: non si può e non si deve lasciare un altro cratere dentro una montagna, come purtroppo è già successo nel nostro territorio”
“Non sarà una battaglia semplice – concludono – dovremo evitare che Provincia e/o Regione concedano ulteriori permessi di escavazione, prorogando o rinnovando un ulteriore piano cave alla scadenza di quello vigente”.
Valsecchi: “Fumo negli occhi e attacco agli altri enti. Il sindaco li richiami all’ordine”
Una nota a cui è seguito un commento decisamente aspro da Corrado Valsecchi di Appello per Lecco, oggi tra le forze di opposizione. “Il comunicato della Sinistra cambia Lecco non solo è imbarazzante, ma addirittura ridicolo. Stanno utilizzando la vaselina in modo irrispettoso financo con i loro sostenitori all’interno del Comitato ‘Salviamo il Magnodeno’. Il comunicato stampa diffuso nella giornata odierna dimostra l’assoluta incapacità di governare e assumersi le responsabilità da parte di questa forza politica. Non hanno nemmeno letto i protocolli e le deliberazioni del 2014, oppure li hanno letti e mistificati, affrontate in sede regionale e che prevedevano tutto il percorso condiviso fra le forze politiche e dopo un ampio confronto con associazioni e cittadinanza attiva”.
“Il Piano Cave già prevede sia i ripristini che la chiusura del ciclo previsto per il 2034. Ma chi si vuole prendere in giro? Il risultato è stato solo quello di ottemperare al rispetto degli impegni assunti nel 2014 tutto il resto è fumo negli occhi – aggiunge Valsecchi – La maggioranza ha accettato di procedere come si era convenuto nel 2014 ; punto e basta. Si attaccano la Regione e la Provincia: enti con i quali il Comune di Lecco deve lavorare fianco a fianco, quotidianamente. Ma vi sembra questo il modo di amministrare una città creando vulnus istituzionali che possono generare contrapposizioni nefaste nel rapporto e nella relazione con i diversi livelli di rappresentanza? Chiediamo al Sindaco di richiamare la propria maggioranza ad un atteggiamento più consono e rispettoso del confronto istituzionale evitando di scadere in bagarre al fine di salvaguardare due voti, usando la vasellina, ma rischiando di alimentare tensioni pleonastiche e inopportune”.