Il senatore lecchese Tino Magni: “Il codice degli appalti è diventato il codice Salvini”
“Subappalti senza limiti renderanno difficile controllare le condizioni dei lavoratori e le infiltrazioni della malavita”
LECCO – “Il codice appalti, che in un paese normale sarebbe una cosa seria, in Italia diventa il ‘codice Salvini’. Il leader della Lega sta cercando in tutti i modi visibilità e questa volta lo fa nel peggiore dei modi”.
Così Tino Magni, parlamentare lecchese di Sinistra-Verdi, interviene sulla discussione relativa al nuovo codice degli Appalti che sabato vedrà protestare i sindacati con manifestazioni in diverse città italiane.
“La proposta è a dir poco irricevibile: da una parte mantiene le tutele acquisite negli anni e dall’altra le toglie con l’allungamento senza limiti della catena del subappalto, l’assegnazione diretta e gli affidamenti sottosoglia – spiega – Di subappalto in subappalto sarà sempre più difficile verificare le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici, il rispetto dei contratti e si creeranno non solo maggiori difficoltà nella prevenzione degli infortuni ma anche lavoro nero e precario”.
“Oltre al rischio fortissimo di incentivare il riciclaggio, le infiltrazioni mafiose e il dumping al ribasso sui costi. Il primo aprile saremo in piazza al fianco dei sindacati per sostenere le loro ragioni e chiedere al governo di tornare indietro sul superbonus e sul nuovo codice appalti”