Lecco. Ordinanza anti-randagi, l’AIDAA invita alla “disobbedienza civile”

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L’associazione animalista contro l’ordinanza del Comune di Lecco

“Cittadini continuate ad alimentare i gatti randagi, se multati daremo assistenza legale per fare ricorso”

LECCO – Continua a fare discutere il divieto imposto dal Comune di Lecco di dare da mangiare agli animali randagi o selvatici, dai piccioni fino a gatti e cani, nutrie comprese. Dopo l’intervento dell’on. Michela Brambilla, che ha promesso di ricorrere al Tar (vedi articolo), e del’ex assessore Ezio Venturini che spera in un ‘malinteso’ da parte del municipio (leggi qui), ora interviene anche l’Associazione Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente.

“Di fronte a un’ordinanza che potrebbe se applicata integralmente portare alla morte di animali innocenti  in particolare dei gatti delle colonie feline solamente per i capricci di un sindaco e di una amministrazione comunale che sostengono di aver emesso l’ordinanza affama randagi per motivazioni igienico sanitarie che non esistono, la disobbedienza civile è un dovere” scrivono dall’Aidaa “in attesa che il sindaco decida la marcia indietro invitiamo”

“Invitiamo tutti coloro che si occupano della gestione delle colonie feline a continuare a dar da mangiare secondo le modalità consuete ai mici delle colonie garantendo la pulizia dei punti cibo ed il decoro degli ambienti – scrive l’associazione- Garantiamo a tutti coloro che dovessero essere multati l’assistenza necessaria anche legale gratuita per la compilazione e la presentazione degli eventuali ricorsi contro le multe ingiustamente inflitte”.