Slitta l’apertura dell’Ostello della Gioventù, Valsecchi (Appello per Lecco): “Si faccia chiarezza”

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Corrado Valsecchi
Corrado Valsecchi

L’intervento del consigliere di minoranza riguardo la struttura ricettiva

L’ostello, secondo il cronoprogramma, avrebbe dovuto aprire per Pasqua, ma l’inaugurazione avverrà almeno tre mesi più tardi

LECCO – “Evidentemente l’affidatario è stato messo con le spalle al muro imponendogli di fare i lavori a nome e per conto del Comune”. E’ il commento di Corrado Valsecchi, capogruppo consiliare di Appello per Lecco, riguardo lo slittamento, di almeno tre mesi, dell’apertura dell’Ostello della Gioventù di Lecco.

ostello della gioventù lecco

La Ristogest, società che si è aggiudicata la gestione della struttura ormai un anno e mezzo fa, ha spiegato in una nota stampa che “è emersa la necessità di adeguare alcune parti dell’edificio alle più recenti normative sulla sicurezza”.

“Non mi preoccupa tanto il fatto che per l’ennesima volta la tempistica dell’apertura dell’ostello sia rinviata, tanto ci stiamo abituando a questo ‘cambio di passo’ che ormai non ha più sorprese per noi consiglieri e per i cittadini lecchesi – continua Corrado Valsecchi -. La questione sulla quale nessuno si è interrogato è perché la società che si è aggiudicata l’appalto ha sentito il bisogno di intervenire pubblicamente con un comunicato stampa? Per dire cose molto pesanti: “La colpa dei ritardi non è nostra”. Grazie ma lo sapevamo! Ma la notizia è che si devono sobbarcare gli oneri di interventi strutturali su proprietà comunale e questo francamente non era previsto. Cosa vuol dire? Qual’é l’accordo che il fornitore ha fatto con il committente? Io non lo conosco? Ma qualche consigliere ne è a conoscenza?”

“Vorrei si facesse chiarezza anche su questo punto perché evidentemente l’affidatario è stato messo con le spalle al muro imponendogli se voleva aprire di fare lui i lavori a nome e per conto del Comune. Ma l’intesa per forza ci deve essere. Il “do ut des” cosa prevede, quale negoziazione è stata fatta e come faranno Ristogest e Ubunto a rientrare da costi che non sono di loro competenza? Domande, sempre e solo domande perché mancano sempre delle risposte chiare e trasparenti. E se dovesse nascere qualche altro impedimento cosa si decide di fare? Continuare a chiedere a Ristogest di sobbarcarsi e anticipare le spese?”.