Dervio, lite tra sindaco e “ex” finisce dal giudice che dà ragione a Cassinelli

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Il sindaco Stefano Cassinelli e l'ex sindaco Davide Vassena

Dervio. In tribunale la querela dell’ex sindaco Vassena contro l’attuale sindaco Cassinelli

Il primo cittadino: “Mesi di fango per delegittimarmi, ora basta, non risponderò più alle sue polemiche”

DERVIO – E’ uno scontro durissimo quello che anima, fin dalla scorsa campagna elettorale, la politica locale di Dervio e che è proseguito dopo l’elezione a sindaco di Stefano Cassinelli. Dall’altra parte il suo avversario Davide Vassena, primo cittadino uscente ora tra i banchi della minoranza.

Uno scontro finito anche in tribunale con la querela presentata da quest’ultimo nei confronti del neo eletto primo cittadino.

“Vassena aveva lasciato l’ufficio del sindaco in condizioni di disordine inqualificabili e quantomeno irrispettose per chi veniva dopo di lui – spiega Cassinelli – io lo avevo fatto presente in modo colorito su Facebook con tanto di foto, e me ne rammarico perché devo imparare a stare zitto. Per tutta risposta Vassena ha presentato querela presso i Carabinieri perché io avevo fatto presente che ‘se la confusione mentale che ha corrisponde a quella dell’ufficio’ allora capivo tante cose. La sua querela è arrivata sul tavolo del Pubblico ministero che leggendo le carte ha disposto l’archiviazione perché il fatto non sussiste”.

Vassena avrebbe poi presentato opposizione alla decisione del pm. “Così, in emergenza Covid, siamo andati in tribunale davanti al giudice – spiega ancora Cassinelli – che ha sentenziato che  ‘la notizia di reato è infondata in quanto gli elementi acquisiti nelle indagini non sono idonei a sostenere l’accusa e le indagini suppletive indicate nell’atto di opposizione appaiono irrilevanti a sostenere l’accusa’ aggiungendo che – quanto affermato da Cassinelli nel suo post – ‘appare legittima manifestazione del diritto di critica politica’”.

Credo che i cittadini siano stufi di vedere polemiche tra il gruppo di opposizione e l’amministrazione per cui questa è l’ultima volta in cui rispondo alla minoranza – conclude il sindaco di Dervio – il consigliere Vassena ha perso in modo clamoroso le elezioni e non riesce ad accettarlo, pur di vendicarsi sceglie di fare querele e spargere fango. ha perso le elezioni e vuole delegittimare chi lo ha battuto. Io non ci sto, chiedo scusa ai cittadini di per essermi fatto trascinare in mesi di polemiche. Da qui in avanti non ci sarà più nessuna replica, ma era giusto vedere il vero volto di chi cerca una sentenza di un tribunale a tutti i costi per poter delegittimare un avversario politico”.

La replica di Vassena: “Manipolata ancora una volta la realtà”

“Sulla vicenda della querela ricevuta, il sindaco manipola ancora una volta la realtà a proprio piacimento: non è vero che il giudice abbia risposto che ‘il fatto non sussiste’: il fatto c’è stato e nemmeno il giudice ha detto il contrario. Chi aveva visto la foto pubblicata dal sindaco aveva immediatamente capito come non si trattasse affatto dell’ufficio in Municipio che avevo appena lasciato, ma di un altro ufficio dove c’erano in bella mostra degli oggetti presi dagli armadi e buttati volutamente in disordine, e quindi come tutta la vicenda fosse una messinscena, risultata purtroppo la prima di una lunga serie. Si tratta quindi di una mistificazione della realtà con intenzioni diffamatorie, anche se dal punto di vista penale non è risultata sanzionabile.

La querela è l’unica possibilità concessa dalla legge per cercare di difendersi dalle diffamazioni ricevute, una reazione a cui siamo costretti dalle continue provocazioni che partono in modo gratuito dal sindaco, come mai era accaduto in passato. Ma non potrebbe semplicemente amministrare il paese come ha fatto chiunque l’abbia preceduto?

E’ facilmente dimostrabile come ci siamo sempre e soltanto limitati a rispondere alle provocazioni ricevute (e neanche a tutte!), e non il contrario. Una cosa ben diversa è invece il diritto di stimolare e criticare l’azione amministrativa quando riteniamo che possa essere migliorata, un diritto che continueremo ad esercitare in quanto viviamo fortunatamente in una democrazia. E’ un diritto che da sempre è prerogativa delle minoranze ma che evidentemente ora dà fastidio, e contro il quale vengono usati argomenti che non c’entrano nulla con le questioni che solleviamo di volta in volta, ma servono solo a cercare di offenderci, screditarci ed intimidirci, nella speranza (vana) di metterci a tacere. E’ vietato disturbare il manovratore è un ordine che deve andare bene solo nei confronti di chi guida un autobus…

La dialettica politica potrà essere aspra quanto si vuole ma dovrebbe sempre essere leale: assistiamo invece alla sistematica falsificazione della realtà, a cui purtroppo siamo ormai abituati dalla politica nazionale, ma che a livello locale è una (brutta) novità che ha caratterizzato quest’ultimo anno, per una scelta non certo nostra.

Ma alla fine questa querela (e fortunatamente non ne avevo mai fatte né ricevute in vita mia) ha avuto comunque una sua utilità, in quanto nella relativa documentazione che ne è seguita mi ha fatto scoprire, in modo del tutto legittimo, i contenuti del casellario giudiziario (cioè l’elenco delle condanne penali riportate) dell’attuale sindaco.

Io vado fiero del fatto che il mio sia immacolato”.

Davide Vassena