Dervio, l’opposizione: “Quel cantiere crea insicurezza per i pedoni”

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“Insieme per Dervio” segnala la pericolosità del cantiere dei nuovi attraversamenti pedonali

“Ruspa parcheggiata da giorni davanti alle strisce costringe i pedoni a camminare sulla curva”

DERVIO – Sulla provinciale 72 a Dervio è in corso un doppio cantiere per la realizzazione di due attraversamenti pedonali protetti, all’interno di un insieme di interventi lungo tutta la SP72 finanziati tramite la Provincia per un importo complessivo di 662.500 euro con un contributo di 50 mila euro del Comune di Dervio.

“Sempre più numerosi cittadini stanno però sottolineando l’evidente incongruenza tra l’obiettivo di una maggiore sicurezza per i pedoni, che tali interventi intenderebbero perseguire, rispetto alle condizioni in cui stanno operando i relativi cantieri – commentano dalla minoranza di Insieme per Dervio – Queste problematiche sono evidenti soprattutto nel cantiere aperto una dozzina di giorni fa subito dopo il ponte sul fiume, dove non è stata chiaramente delimitata l’area di cantiere e la segnaletica lungo la strada è comparsa solo oggi, successivamente alle prime lamentele dei cittadini. La grande ruspa che staziona in attesa di iniziare i lavori è stata parcheggiata proprio davanti all’attraversamento pedonale, costringendo le persone che utilizzano le strisce a camminare sulla carreggiata nella curva che conduce in via Fermi e rendendo così molto pericoloso l’attraversamento, perché lo spazio di passaggio è occupato proprio dalla ruspa ferma lì da 11 giorni. Il cantiere, che dovrebbe migliorare la sicurezza e che finora ha visto solo l’abbattimento dei tigli, in questo momento sta quindi portando paradossalmente ad un maggiore pericolo per i pedoni”.

“Per ora non entriamo invece nel merito dell’utilità di questi lavori, per i quali a livello progettuale non c’è stato alcun coinvolgimento degli organismi di partecipazione comunale, né un’adeguata presentazione alla popolazione, e restiamo quindi in attesa che vengano completati, anche se da più parti viene già sottolineato come l’obiettivo di aumentare la sicurezza per i pedoni sembra invece creare un potenziale maggior pericolo per il transito dei veicoli. Vedremo – concludono – Di certo il sacrificio richiesto al filare dei tigli è stato molto pesante, con ben 9 alberi tagliati. Almeno per uno di essi, e precisamente per quello che era posizionato appena dietro la spalletta in pietra del ponte sul Varrone, tale sacrificio appare ancor più incomprensibile, dato che l’allargamento della strada che potrebbe essere ricavato in quel primo tratto non sembra essere di alcuna utilità proprio per la presenza della spalletta: almeno un tiglio poteva quindi essere salvato”.