Assessore al bilancio dal 2001 al 2015, volto noto di molte battaglie per i beni comuni, è ora consigliere di minoranza: intervista a Krassowski in vista del voto
“Tutto dovrà cambiare, a cominciare dalle persone che dovranno essere in grado di interpretare i tempi, ed è possibile”
CERNUSCO – Assessore al Bilancio prima con il sindaco Sergio Bagnato (2001 – 2011) e poi, per quattro anni, con l’attuale primo cittadino Giovanna De Capitani, Giunta da cui è uscito, nel 2015, per contrasti sulla visione dell’amministrazione della res publica. Ma anche un volto noto, complice la candidatura nel 2018 alle elezioni politiche con la lista di Potere al popolo, nel panorama politico dell’intera provincia, per le molte battaglie combattute nel nome dell’ambiente e della difesa dei beni pubblici con i comitati Acqua bene Comune e il coordinamento Rifiuti Zero.
A Salvatore Krassowki, classe 1954, una laurea in giurisprudenza e amministratore di una società per i servizi per le imprese, abbiamo rivolto, in qualità di unico esponente in Consiglio comunale della lista Cernusco Bene Comune (in aula è rappresentato infatti un altro gruppo di minoranza), alcune domande alla luce dell’importante appuntamento elettorale che vedrà chiamati al voto, in primavera (come dovrebbe essere da copione) o forse a inizio autunno (come sperimentato con le amministrative 2020 per via dell’emergenza Covid), i cittadini di Cernusco.
Cinque anni di opposizione battagliera in aula come capogruppo della lista Cernusco Bene Comune. Qual è il bilancio di questo lustro vissuto in minoranza?
“Non spetta a me, ma ai cittadini valutare il mio lavoro all’opposizione. Da solo è stata dura. Ho provato, spesso contro un muro di gomma, a dare voce non solo a tutte le persone che ci hanno votato, ma anche a quelle che, fidandosi della maggioranza eletta, sono rimasti delusi e traditi nelle loro aspettative”.
In paese (e non solo) c’è molta curiosità sulle prossime mosse del gruppo: l’intenzione è quella di formare nuovamente una lista? E se sì, con chi?
“E’ una riflessione in corso di cui spero al più presto si pervenga ad una decisione”.
Qual è l’identità di Cernusco Bene Comune? Ovvero, quali sono i valori e gli orientamenti che vi caratterizzano?
“Il programma elettorale del 2016 evidenzia la centralità della tutela dei “ beni comuni” con particolare attenzione alle criticità legate ai temi ambientali, sociali e di una reale partecipazione dei cittadini alla gestione del Comune. Ricordo, quando ero assessore al bilancio l’attuazione con successo del bilancio partecipativo a Cernusco Lombardone. Il primo e unico esperimento in provincia. Un gruppo, con visioni, obiettivi e pratiche di governo aperte alla cittadinanza, ad esperienze innovative che oramai sono accolte in molte città dell’Italia migliore di cui vorremmo far parte”.
Su alcune questioni, in questi anni, c’è stato un voto congiunto con l’altro gruppo di opposizione, Identità e Futuro Cernusco Nostro: potrebbe nascere un’alleanza elettorale?
“E’ stato dimostrato in questi ultimi anni che è possibile trovare convergenze tra gruppi diversi quando si è all’opposizione, ma altra cosa è fare una lista comune, non è un’operazione semplice”.
E invece, con la maggioranza di Insieme per Cernusco, con cui ha amministrato per anni, la porta è definitivamente chiusa?
“Ha dimostrato di non difendere gli interessi dei cittadini, faccio solo alcuni esempi: votando in Consiglio Comunale, la cancellazione delle finalità sociali dallo statuto di Silea e questo è un fatto molto grave. Ha preferito stare dalla parte delle grandi multinazionali nella scelta sulla riqualificazione dell’illuminazione, perdendo una quota di risparmi utili per la città e impegnando finanziariamente il Comune per i prossimi 18 anni; ha negato l’iscrizione all’anagrafe dei migranti, sposando la linea dura del Decreto Sicurezza dell’allora Ministro dell’Interno Salvini, (decreto poi bocciato dalla Corte Costituzionale). Per una maggioranza che si definisce di centro-sinistra una doppia figuraccia.
Durante il mandato, inoltre, ha preso decisioni che sono state contestate dalla popolazione e respinte dalla Sopraintendenza, come il progetto faraonico, e francamente brutto, della piazza (poi rivisto in versione ridotta con l’avvio dei lavori proprio settimana scorsa) o la concessione a una ditta per la produzione di bitumi nel nostro territorio. Tanto che per le prossime elezioni è stata costretta a cambiare nome alla lista, illudendosi così di non dover dare conto del non fatto o fatto male. Hanno detto e scritto che faranno quei danni che non sono riusciti a fare come Insieme per Cernusco, danni impediti grazie all’opposizione del Comitato “La Vittoria del Parco” che da tre anni si batte per il bene del paese. I cittadini di Cernusco, quindi, sono avvisati”.
In questi ultimi 5 anni di amministrazione ci sono stati molti argomenti di scontro con l’amministrazione De Capitani: dalla riqualificazione di piazza della Vittoria alla variante al Pgt con la delicata questione dei bitumi. Quali sono, per voi, le priorità per Cernusco?
“Una gestione del Comune completamente diversa da quella che si è vista finora, che punti alla rinascita di un paese che sta morendo a livello sociale, lavorativo, culturale e ambientale, sanitario. Questo non può più farlo chi ci ha portato in questa situazione.Ci sono in atto cambiamenti decisivi, tutto dovrà cambiare, a cominciare dalle persone che dovranno essere in grado di interpretare i tempi, ed è possibile”.