Sarà Mauro Sala il candidato sindaco: Castelli e Vigorelli saranno al suo fianco
Tante le persone presenti all’assemblea pubblica. Critiche all’attuale maggioranza: “E’ come se avessero messo la macchina in folle”
LOMAGNA – La ciclabile in via Magenta, il previsto deposito della Fiocchi Munizioni nell’ex area Rdb, la caldaia a biomasse. Ma anche il traffico sempre più congestionato, il destino del centro sportivo e la gestione associata dei servizi con Osnago. Senza dimenticare quella che a molti è sembrata più di un’impressione, ovvero lo scollamento tra chi amministra e il resto del paese.
Sala candidato sindaco
Sono i temi usciti ieri sera, giovedì, durante il partecipato incontro di presentazione del neonato gruppo Uniti per Lomagna. La lista civica ha presentato il suo candidato sindaco, Mauro Sala e i due pilastri su cui si fonda, ovvero gli ex due sindaci avversari Fabio Vigorelli e Gianfranco Castelli. Sarà una lista civica, supportata da Forza Italia e Lega. A prendere la parola per primo è stato Sala, da 5 anni capogruppo di Insieme per Lomagna dopo 5 anni trascorsi, sempre all’opposizione, con Vigorelli. “In questi ultimi anni ho assistito a una parabola discendente dell’attuale maggioranza. E’ come se avessero messo la macchina in folle, tirando a campare”.
La pazza idea di chiamare i due ex sindaci, uniti per Lomagna
Da questo clima di calma piatta, è nata la pazza idea: “Mettere insieme Fabio e Gianfranco, uniti per Lomagna. E loro sono stati capaci di andare oltre la loro visione personale per “rimettere in carreggiata un paese. Una volta Lomagna diceva la sua. Ora è succube di Osnago”. Parole forti a cui sono seguite quelle di Fabio Vigorelli, sindaco e poi capogruppo di opposizione. “Il mio ritorno in campo è dovuto proprio a questo clima di decadenza. E’ vero, con Castelli per dieci anni ci siamo fatti la guerra, pur rispettandoci. Ora ci è sembrato giusto provare a ritirare su un po’ Lomagna”.
Vigorelli: “Le 3 C completamente tradite”
Per Vigorelli sono tanti i problemi inascoltati e tre, le promesse tradite, tutte riassunte nello slogan delle 3 C apparso nel programma di Impegno Civico. “Parlavano di coinvolgere, confrontarsi e condividere. Non è avvenuto niente di tutto ciò”. Di fusione, ambiente e sicurezza ha invece parlato Gianfranco Castelli, sgombrando subito il campo alla voce che l’avrebbe voluto candidato sindaco.
“Mi è stato chiesto, ma ho detto di no, per lealtà verso questo accordo raggiunto e perché credo che sia giusto, dopo tre mandati da primo cittadino, lasciare spazio ad altri. Anzi, a dir la verità, pensavo di aver smesso di fare politica attiva. Ormai ho raggiunto i 70 anni. Ma, come ha già detto Vigorelli, chi si è occupato per tanto tempo della cosa pubblica non può stare a guardare se ci sono cose che non sono fatte bene. Lomagna sta calando verso il nulla. Bisogna rimettere al centro dell’azione amministrativa i problemi veri e costruire il programma”.
Castelli: “Lomagna sta cadendo verso il nulla”
Per l’ex sindaco la priorità deve averla l’ambiente con il recupero delle aree dismesso. Quanto all’immigrazione: “Non compete ai Comuni fare politica su questo campo. Penso che la sterzata data dal Governo a questo fenomeno vada nella direzione giusta. Anche le fusioni dei Comuni, non funzionano se vengono fatte dal basso. Si risolvono in pochi ricavi e molti problemi per i cittadini”. Anche sul contrasto all’inquinamento si è fatto, per Castelli, poco: “Le amministrazioni comunali si sono adagiate tutte sulla via più facile, che è quella dell’accoglienza, ma prima si affrontano i problemi della gente che vive e paga le tasse”.
Tanti temi sollevati dai cittadini
La parola è poi passata ai cittadini con gli annosi problemi della ciclabile in via Magenta e la piazza Citterio in attesa di collaudo da anni e un Comune che sembra rispondere in tempi biblici.
“Non era così 10 anni fa quando ogni Comune aveva il suo ufficio tecnico– ha precisato Castelli – La macchina amministrativa va sorvegliata e fatta funzionare. Anche perché la manutenzione dell’esistente è uno dei grandi temi che dobbiamo affrontare. Ormai i nostri Comuni hanno tutto, ma bisogna mantenere le strutture. Alcuni residenti nella parte sud ovest del paese hanno reclamato collegamenti ciclopedonali.
La questione della Fiocchi Munizioni
Non poteva non essere toccato anche il tema relativo al prossimo insediamento di un deposito della Fiocchi Munizioni nell’area ex Rdb.
“Il recupero delle aree dismesse deve essere una priorità. Su questo intervento, il Comune non è l’attore principale perché resta un’operazione industriale. Vero che qui il caso vuole che l’industria faccia proiettili. Ed è quindi necessario valutare bene che tutto avvenga nell’assoluta sicurezza. Ci sono aspetti positivi di questo intervento, ovvero il recupero di un’area, l’investimento occupazionale e il non inquinamento di un’attività di questo tipo e altri negativi, che è appunto la produzione di armi, aspetto che non a tutti può piacere”.
La caldaia a biomasse a scuola
Sotto la lente di ingrandimento anche la caldaia a biomasse presente a scuola: “Il problema è cosa ci viene messo dentro perché si hanno tutti i sistemi per farla funzionare bene. Se devo andare in Valtellina o in Trentino a prendere la legna, capite che il risparmio ecologico se ne va in benzina…”. Spazio anche per due battute sulla prevista rotonda alla Cappelletta (“Come Uniti per Lomagna non la faremo mai, non vogliamo incentivare il traffico interno al paese visto che Lomagna viene già usata come scorciatoia”) e per il centro sportivo. Qui è stato Sala a parlare di una “convenzione capestro assolutamente da rifare”. A conclusione di tutto l’intervento sintetico di Castelli, apparso molto a suo agio nel ruolo di consigliere del Principe: “La bacchetta magica non esiste. Si può lavorare con un diverso approccio”.