Un incontro per chiedere ai parlamentari lecchesi di intervenire affinché venga modificato il Decreto Legge del 6 aprile e relativo allo sblocco dei pagamenti della pubblica amministrazione, che imporrebbe ulteriori e pesanti tagli alle finanze degli enti locali. A organizzarlo è stato il presidente della Provincia di Lecco, Daniele Nava, che nella mattina di oggi, venerdì 3 maggio, ha accolto nella sala consiliare di Villa Locatelli gli onorevoli Gianmario Fragomeli (Pd), Veronica Tentori (Pd), Raffaello Vignali (Pdl) e il senatore Paolo Arrigoni (Lega). Assente, invece, l’onorevole Michela Vittoria Brambilla.
Al cento del dibattito, come si poteva immaginare, i possibili emendamenti al decreto firmato dal Governo Monti e sul punto di essere dibattuto in sede parlamentare, “un decreto – spiega lo stesso Nava – che prevede un taglio al bilancio della Provincia di Lecco di circa 911.000 euro” e che intende recuperare liquidità per estinguere quei debiti che lo stato ha contratto nei confronti delle aziende private, che ancora attendono di essere pagate per le loro prestazioni.
Tra i punti emersi nel corso della mattinata, quindi, quelli che riguardano gli emendamenti presentati: innanzitutto la richiesta di escludere il pagamento di questi debiti dal patto di stabilità e, in secondo luogo, la riduzioni a 800 milioni di euro dei tagli previsti dal decreto (ossia 1.200 milioni), senza tralasciare la necessità, ribadita più volte dai presenti, di tenere conto delle specificità territoriali di ciascuna provincia italiana.
Ma, tornando per un attimo al taglio di oltre 900 mila euro che interesserebbe l’ente lecchese, stando a quanto dichiarano dalla Giunta un simile provvedimento non permetterà di garantire alcuni servizi fondamentali quali, ad esempio, il riscaldamento nelle scuole, la pulizia delle strade in caso di neve e la manutenzione degli impianti antincendio.
“Al momento non siamo in grado di procedere con gli appalti – spiega l’assessore provinciale al Bilancio, Ennio Fumagalli – per garantire questi servizi il prossimo anno”. Una dichiarazione, questa, che non lascia spazio a fraintendimenti e che, quindi, sembrerebbe giustificare l’organizzazione di “un simile incontro con i parlamentari. È importante mettere in luce – aggiunge Nava – che la nostra provincia deve riscaldare le scuole praticamente otto mesi all’anno e che la probabilità di nevicate è sicuramente molto elevata. Cosa, questa, che non vale per altre province italiane”.
Concordi i parlamentari intervenuti, che hanno all’unanimità manifestato l’intenzione di impegnarsi affinché il decreto in questione possa essere rivisto. «Non sono tollerabili – afferma Arrigoni – tagli così ingenti e pensati in questo modo. Da parte mia cercherò di attuare azioni il più incisive possibili».
“Ritengo assurda – aggiunge Vignali – una logica in cui non si tenga conto delle specificità territoriali, che rendono fondamentali alcuni servizi come quelli più volte ripetuti, dal riscaldamento alle strade. È possibile pensare che l’anno prossimo gli studenti di Premana non vadano a scuola perché non funziona il riscaldamento e perché sono sommersi dalla neve? Assicuro, quindi, tutto il mio appoggio agli emendamenti presentati”. Commenti simili, infine, arrivano anche dal Pd, a partire da Fragomeli, che sottolinea la necessità di “ridimensionare i tagli, davvero troppo consistenti”. “Ribadiamo – conclude Tentori – la volontà di fare fronte comune”.