Per i sindaci, Monza è più vicina che Como nella futura Area Vasta

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LECCO – Monza è oggi vicina che Como nella futura alleanza territoriale che porterà alla formazione dell’Area Vasta, in sostituzione delle attuali Province: i sindaci lecchesi, mercoledì sera, hanno approvato un documento nel quale si esprime sì la possibilità di riunire nuovamente il Lario ma scegliendo di non rinunciare in ogni caso all’intesa con il capoluogo brianzolo.

Se dall’altra sponda del lago, come ha ricordato il presidente della Provincia, Flavio Polano,  i comaschi spingerebbero per un ritorno ad un’unione con Lecco, gli amministratori lecchesi mostrano prudenza e molto è spiegato nelle parole del consigliere provinciale Rocco Cardamone:

“Un alleanza Lecco- Monza- Como isolerebbe Varese. Bisogna essere realisti e considerare anche opzioni di riserva”. Una parte del territorio comasco, ha spiegato Cardamone, è legata all’area di Varese e c’è il rischio che questo si concretizzi nella futuro disegno territoriale se dovesse fallire l’incontro tra le province lariane e quella brianzola. “Riunire il lago è una chimera caldeggiata da molti – ha proseguito – ma non è detto che l’unità amministrativa sia garanzia di successo. Il lago di Garda, che fa da cerniera fra tre diverse regioni, ne è un esempio di successo”.

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L’idea di un cantone lombardo tra Lecco e Monza, puntando più al tessuto economico che alle analogie territoriali, attira i primi cittadini lecchesi ed anche il sindaco Brivio si è espresso a favore di questa possibilità.

Differente dagli altri Comuni lecchesi è la posizione di Torre de Busi che punta lo sguardo verso Bergamo: il sindaco Eleonora Ninkovic ha annunciato un’assemblea pubblica e un’eventuale raccolta firme per cogliere l’orientamento dei propri cittadini, quindi se restare legati all’area lecchese ed essere coinvolti nel riassetto locale della futura Area Vasta, oppure tornare sotto la competenza territoriale del capoluogo orobico.

il sindaco di Torre de Busi Eleonora Ninkovic
il sindaco di Torre de Busi Eleonora Ninkovic

Nel frattempo, in attesa che i protocolli d’intesa ufficiali vengano siglati nelle prossime settimane dai tre presidenti, mercoledì mattina a Monza si è riunito per la prima volta il Comitato congiunto dei dirigenti delle tre Province.

Obiettivo principale dell’incontro l’individuazione di un metodo sperimentale di lavoro da applicare a una prima short-list di servizi, che potrebbero essere svolti in forma associata e stabile, anche con carattere innovativo, rivolti sia ai cittadini sia alle imprese, valorizzando i principi di sussidiarietà e, al contempo, le autonomie funzionali.

Nel corso della riunione i dirigenti hanno individuato i referenti dei primi tavoli tematici di lavoro che prenderanno il via a breve, per condividere procedure e uniformare le tipologie dei servizi: trasporto privato; pianificazione territoriale; autorizzazioni ambientali; infrastrutture di mobilità; professioni turistiche.