Politica. Rota (Casa delle Sinistre): “Il discorso che non ho potuto dire in consiglio”

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consigliere Eleonora Rota della Casa delle Sinistre,
il consigliere in minoranza Eleonora Rota

CALOLZIOCORTE – “Rendo noto alla stampa il discorso che avrei voluto fare nel consiglio comunale del 27 aprile in occasione dell’approvazione del rendiconto. Un discorso ampio che voleva ripercorrere questi 5 anni. Avrei voluto ma mi è stato impedito dal sindaco e dal suo capogruppo paventando una violazione al divieto di propaganda elettorale che precede il periodo delle elezioni”.

Eleonora Rota, capogruppo della Casa delle Sinistre, è ancora amareggiata per quando successo nello scorso consiglio comunale: “Mai era capitato che un consigliere fosse tacciato nell’espletamento delle sue funzioni (diritto garantito dalla legge). Non solo. Ricordo che questo per me era l’ultimo consiglio comunale, non avendo intenzione di ricandidarmi. Pertanto ciò che mi è stato fatto lede anche la libertà costituzionale di espressione”.
Di seguito discorso che la consigliera Rota avrebbe voluto tenere in consiglio.

“Questa è l’ultima seduta di consiglio comunale di questo mandato ma anche il mio ultimo consiglio personale. Pertanto mi sarà concesso un intervento ampio. In questi 10 anni ho avuto l’onore di ricoprire il ruolo di consigliere semplice, di presidente di commissione, di assessore e di capogruppo. Ho imparato moltissimo e soprattutto in questi 5 anni. Ho partecipato attivamente al progetto di questa amministrazione. Senza volere cadere nel patetico, nel 2013 ho contribuito ad una campagna elettorale difficile, non solo perché ero al nono mese di gravidanza ma anche perché, lo sappiamo, Calolziocorte non ha certo una tradizione di centro sinistra. Per questo la vittoria del 2013 è stata un’occasione straordinaria di cambiamento. Per quanto e ne dica è stata la dimostrazione lampante che  i cittadini di Calolziocorte necessitavano di un nuovo corso. E’ vero la coalizione era variopinta, la fatica fatta in campagna elettorale non è stata poca e tuttavia le varie anime avevano trovato un accordo in un programma, più o meno mediato ma comunque alternativo alla destra. Dopo il primo entusiasmo le cose sono ben presto cambiate e su questo si sono dette tante cose, tutte vere: i personalismi, le spinte di chi era rimasto fuori dalla giunta, sentendo come riduttivo un ruolo invece di grande importanza come quello del consigliere comunale. Aggiungiamoci anche un’opposizione che, in particolare quella della Lega, con l’aiuto complice di qualche esponente dell’amministrazione ha lavorato come un bisturi, individuando quello che poteva essere l’anello debole della maggioranza colpendo anche personalmente più che poteva. Sicuramente è riuscita nell’intento, trovando terreno fertile ma non so se ha veramente fatto un servizio alla città di Calolziocorte. Tutte vere appunto le motivazioni del fallimento ma nessuno, o quasi, ha mai evidenziato e lo dico con dispiacere, le responsabilità di chi questa squadra avrebbe dovuto guidarla, conservarla e proteggerla anche dagli attacchi esterni. Perché di amministrazioni variopinte ve ne sono molte e in piccole città come la nostra ove le decisioni riguardano cose concrete possono essere anche un valore aggiunto. Ma il sindaco ha il dovere di non cedere ai ricatti, è il sindaco a non indietreggiare mantenendo uniti sotto l’ombrello di un programma elettorale già concordato. E così, tra i ricordi di questi anni mi rimarrà in particolare impresso l’ultimo incontro con il sindaco dopo che come consiglieri della Casa delle Sinistre, al fine di sollecitare un cambiamento che non arrivava mai, presentammo un odg sulla revisione del Pgt (previsto nel programma elettorale e mai fatta). Mi annunciò che probabilmente non avrebbe potuto fare a meno di ritirare le deleghe perché la sua stessa maggioranza, che era anche la mia, non avrebbe presenziato al consiglio comunale. Ne sono seguiti anni di amministrazione in cui ne abbiamo viste veramente di tutti i colori a dimostrazione che si trattava solo della frangia cosiddetta estrema della Casa delle Sinistre a rovinare tutto. Deleghe assegnate e poi ritirate in 48 ore, deleghe ritirate e poi riassegnate etc… Abbiamo costituito un gruppo consigliare che ha fatto un’opposizione onesta: ha votato contro quando non condivideva le proposte e a favore quando le riteneva coerenti al mandato elettorale, pur nella totale assenza di considerazione. In tre anni, nonostante una richiesta scritta formale, non siamo riusciti nemmeno a ottenere un posto nelle commissioni consigliari. Da ultimo siamo scomparsi anche dal notiziario comunale, eppure nel 2013 c’eravamo anche noi. Potrei citare le promesse tradite: la revisione del Pgt, la partecipazione che era il fulcro di questa amministrazione, il piano parcheggi, il riordino dei plessi scolastici… ma il danno maggiore che quest’amministrazione ha arrecato è l’aver restituito l’immagine di una politica locale la cui massima ambizione riguarda mantenere il proprio assessorato o il proprio posto di sindaco dimenticando anche i motivi per i quali i Calolziesi gli avevano dato fiducia: lo scontento per un’amministrazione di centro destra che all’epoca in cui ero all’opposizione era  ed è tutt’altro che unita. Si, è vero le risorse sono poche ma non si può più continuare con questa lamentela ed il rendiconto di oggi ne è la dimostrazione: risorse sprecate per una cattiva pianificazione. Mi auguro veramente che alle prossime elezioni i cittadini possano avere l’opportunità di cambiare”.